Elio e Le Storie Tese, Concerto del 1 maggio: l’esibizione che fece scandalo

Consolati Fedez, non sei nel primo artista, né di certo sarai l’ultimo, che si è tentato di censurare in Rai.

Concertone censura Rai Elio e Le Storie Tese
Elio, 1 maggio 1991 – Fonte: Instagram

Nelle ultime ore non si è fatto altro che parlare del discorso pronunciato da Fedez in occasione del Concertone del 1 maggio; il cantante ha toccato temi bollenti, chiamando in causa varie personalità del mondo politico, ma ha anche accusato la Rai di aver tentato di censurarlo nei giorni precedenti all’esibizione; a riprova della sua versione dei fatti i video della chiamata con i vertici di Rai3 che ha pubblicato sui social.

Se nel 2021 ritrovarsi a parlare di censura sembra assurdo e la cosa ha indignato i più, dovremmo precisare che l’Italia è un paese avvezzo a questi metodi medievali; non è la prima volta infatti che si cerca, più o meno velatamente, di censurare degli artisti.

Nel 2013, il gruppo musicale Elio e Le Storie Tese, ospite del programma di La7 Invasioni Barbariche raccontò un fatto simile avvenuto nel 1991 sempre in occasione del Concerto del Primo Maggio; potremmo nasconderci dietro la scusa che erano altri tempi, ma putroppo i tempi non sembrano essere molto cambiati.

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La censura ad Elio e Le Storie Tese

Sul palco del Concertone, dei giovanissimi Elio e Le Storie Tese portarono il loro contributo sociale ad una festa che dovrebbe teoricamente fondarsi sui diritti e le libertà; in modo molto esplicito la band parlò di una serie di scandali politici di quegli anni che più tardi sarebbero sfociati in una storia molto più ampia e grave. Durante la trasmissione televisiva la loro esibizione fu tagliata cancellando buona parte delle dichiarazioni e mentre ancora si trovavano sul palco, un inviato prese la linea per realizzare un’intervista.

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Nel 2013, parlandone in studio durante Le Invasioni Barbariche, Elio ha spiegato: “Siamo stati coraggiosi perché quelle cose precedevano di qualche mese il casino che è uscito poi fuori, Manipulite sostanzialmente”. La censura però, sembra non aver disturbato troppo i musicisti che l’hanno presa quasi come una medaglia al valore: “Noi contentissimi, perché in quel modo passavamo come dei martiri”. Il gruppo ha poi raccontato dei tentativi dello staff di portarli giù dal palco e della chiacchierata con un dirigente della rete che, appena dopo l’esibizione, li minaccio al suon di: “Voi con la Rai avete chiuso!”.

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