Come ogni venerdì, oggi nuovo monitoraggio per valutare le fasce di rischio regionali: una regione in zona rossa, risale l’indice Rt
Oggi il ministro Speranza firmerà la nuova ordinanza sulle misure anti-covid che entreranno in vigore da lunedì 3 maggio. Previsti alcuni cambiamenti sulle fasce di rischio relative alle regioni ma la maggior parte d’Italia resterà in zona gialla. I dati raccolti evidenziano un peggioramento dell’incidenza del virus in Valle d’Aosta che dovrebbe passare in fascia rossa. Percorso inverso per la Sardegna che dalla fascia con le limitazioni più ferree dovrebbe passare in arancione.
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In arancione sono (e rimangono) Basilicata, Calabria, Sicilia e Puglia. Per quest’ultima si era ipotizzato un passaggio in zona gialla ma la situazione, al contrario delle aspettative, non è migliorata abbastanza. Tutte le altre regioni restano in zona gialla, Campania compresa. La regione del governatore De Luca resta in bilico fra le due fasce di rischio intermedie, ma per il momento il passaggio in arancione è scongiurato.
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Ciò che preoccupa maggiormente in questo momento è il dato dell’indice Rt medio nazionale. Dallo 0,81 della settimana scorsa si è tornati allo 0,85, uguale a quello di due settimane fa. Preoccupa il dato relativo ad alcune regioni, che non riesce ancora a scendere sotto l’1, indicato come soglia di rischio. Le regioni in oggetto sono Basilicata, Sicilia e Campania, mentre per il Molise l’indice Rt è precisamente 1. I nuovi colori regionali, come ogni settimana, entreranno in vigore da lunedì.
Preoccupazione delle istituzioni in vista di domani, sabato primo maggio. La giornata di festa, che coincide con le graduali riaperture iniziate questo lunedì, è motivo di allerta da parte del governo. Previsti esodi importanti verso zone balneari, parchi e il pericolo di assembramenti in ristoranti e locali è più che concreto. Allertate le forze dell’ordine che dovrebbero intensificare i controlli.
Intanto buone notizie sul fronte della campagna vaccinale. Nella giornata di ieri raggiunta la quota di 500 mila vaccinazioni in un giorno (493 mila, più precisamente), obiettivo fissato da Figliuolo diverse settimane fa. Ora il governo punta a mantenere questo ritmo in maniera continuativa, con l’idea di poter incrementare anche il ritmo delle riaperture iniziate il 26 aprile.
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