Nuovo progetto promosso dalla società di Zuckerberg per la nota piattaforma social Instagram: la grande preoccupazione.
La società del miliardario Zuckerberg da anni lavora per migliorare la piattaforma Instagram. Negli anni sono arrivati numerosi aggiornamenti che hanno reso l’applicazione sempre più interattiva. Ma soprattutto sempre più accessibile per il grande pubblico. In questi mesi, la società sarebbe ancora a lavoro per un nuovo ed importante progetto. Quest’ultimo, però, vede il coinvolgimento di bambini al di sotto dei 13 anni.
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Nelle scorse settimane sono arrivate alcune prime indiscrezioni che, però, hanno anche allarmato gli utenti. In particolare le famiglie che vedono in questo progetto un forte rischio. Soprattutto, quindi, per i più piccoli che rischierebbero ancora di più di essere troppo coinvolti nel mondo dei social network. Ogni giorno vengono annunciati casi pericolosi in rete e, in queste ore, proprio le famiglie hanno deciso di dar vita ad un significativo intervento in merito.
L’appello è arrivato da parte della Campagna per un’infanzia senza pubblicità (Ccfc). Si tratta di una organizzazione no profit composta da 35 associazioni che si occupano di proteggere i bambini dai possibili effetti dei social network. L’organizzazione ha deciso di inviare una lettera aperta al New York Times che ha deciso, poi, di renderla pubblica. Si tratta di una lettera in cui i genitori chiedono apertamente a Zuckerberg di rinunciare all’idea di creare una versione dell’applicazione per i ragazzi di età inferiore ai 13 anni.
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“Sebbene raccogliere dati preziosi e coltivare una nuova generazione di utenti possa essere positivo per i profitti di Facebook, probabilmente aumenterà l’uso di Instagram da parte dei bambini che sono particolarmente vulnerabili”, questa la preoccupazione dei genitori. Una lettera che ha trovato, in poche ore, il commento da parte di Stephanie Otway, portavoce di Facebook. Quest’ultima ha voluto rassicurate i più scettici sottolineando che questa idea nasce dalla volontà di tenere i più piccoli lontani dall’applicazione principale. Si tratterebbe, quindi, secondo loro di un modo per rendere i social più sicuri proprio per i nostri figli.
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