La Uefa sta studiando una vera rivoluzione per la Champions League: più squadre e oltre 100 partite in più rispetto alla formula attuale
Dei grandi cambiamenti in programma per la Champions League se ne parla ormai da diverso tempo. L’obiettivo di rendere la competizione ancora più aperta, emozionante e, ovviamente, vendibile, è sempre stato dichiarato. Ora sembra che l’Uefa sia alle battute finali sulle modifiche che caratterizzeranno la Champions a partire dal 2024. Sotto l’aspetto organizzativo un vero e proprio terremoto che influirà su diversi aspetti essenziali, primo fra tutti il numero di partite giocate.
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Rispetto alla formula attuale, la rivoluzione in atto per la Champions League prevede almeno 100 partite in più rispetto ad oggi. Questo cambiamento sarà conseguenza diretta dell’aumento delle squadre coinvolte nella competizione, che passeranno dalle 32 attuali a 36. Resta da capire come verranno scelte le quattro compagini aggiuntive. Le ipotesi sono due: o saranno club appartenenti a uno dei quattro campionati maggiori (che già vedono 3 o 4 squadre partecipanti) o verranno scelte da una delle competizioni nazionali di minore appetibilità. Vedremo come si muoverà la Uefa in questo senso.
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Ovviamente anche la fase a gironi sarà più impegnativa, con dieci partite da giocare invece delle attuali sei. Passa quindi la linea portata avanti, fra gli altri, da Andrea Agnelli. Il presidente della Juventus si è più volte speso per rendere la Champions League più appetibile e competitiva, e queste decisioni vanno decisamente in questa direzione.
Niente sosta invernale e modifiche sulla distribuzione dei diritti tv
Per far fronte all’aumento del numero delle partite, dal 2024 diremo addio anche alla tradizionale sosta invernale della Champions. Si giocherà quindi anche da dicembre a febbraio, per la gioia degli spettatori. Forse un po’ meno dei giocatori che, già in questi mesi, hanno lamentato la difficoltà di affrontare un così alto numero di partite a distanza ravvicinata.
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Cambiano, parzialmente, come conseguenza anche le condizioni per le reti televisive che vorranno trasmettere la Champions. Con il numero di partite è probabile che aumenti anche il prezzo del pacchetto dei diritti tv e, in questo caso, a farne le spese potrebbero essere i piccoli club. L’ipotesi è che si allarghi il divario economico fra le squadre più blasonate e quelle meno conosciute.