Le folli richieste del programma russo sul caso Denise Pipitone: adesso la verità di Piera Maggio

La madre di Denise Pipitone non si arrenderà mai, ma ha voluto far uscir fuori tutta la verità che si nascondeva dietro le richieste programma russo

Denise Pipitone e Olesya
Denise Pipitone e Olesya

Piera Maggio, la mamma di Denise Pipitone, la ragazzina scomparsa nel lontano 2004, decide di far luce sulla storia del programma russo. La donna ha creduto fino all’ultimo, con speranza, che Olesya potesse corrispondere alle generalità di sua figlia.

Ha sentito il bisogno di indagare perché effettivamente la storia era stata condivisa da tantissimi ragazzi sui social: tutti avevano continuato ad essere speranzosi fino all’ultimo. Piera ha dichiarato di non essersi mai lasciata influenzare dal fatto che molto probabilmente Olesya fosse semplicemente un’attrice in cerca di successo: lei voleva ritrovare sua figlia, a prescindere da tutto il resto. 

Volevo solo sapere se lei fosse realmente mia figlia, non mi interessava il resto” ha spiegato la donna affranta. “Adesso voglio mettere un punto a questa storia, ma prima devo fare delle precisazioni” ha spiegato ieri sera la siciliana di Mazara Del Vallo.

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Piera Maggio dice la verità sul programma russo, lei ha rifiutato di andare in studio

Piera Maggio
Piera Maggio (Instagram)

Piera Maggio ha deciso di dire tutta la verità sulla storia di Olesya e del programma russo. Ha accettato il collegamento serale con il programma Chi L’Ha Visto per poter parlare a tutto il pubblico italiano.

Loro avevano il DNA di Olesya ma non ce lo volevano passare” ha dichiarato la donna. “Volevano che prima andassi in televisione a fare quel teatrino“.

Per fortuna Piera non si è prestata a questo, “E’ una cosa che non avrei mai voluto fare” ha spiegato al programma. L’unico modo per accelerare i tempi è stato richiedere il gruppo sanguigno.In questo modo abbiamo potuto evitare lo step successivo” perché neanche il gruppo sanguigno corrispondeva.

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Frazzitta è stato molto bravo, ha speso tante nottate perché i russi chiedevano tutt’altro” ha continuato Piera, spiegando di non essersi presentata alla procura perché per avere il DNA ci sarebbero voluti mesi, e intanto sarebbero continuate le speculazioni sulla tragedia.

Vi svelo anche che non ho atteso nessun embargo. Ho saputo subito il risultato non appena il mio avvocato ha parlato con loro“. Sono stati i giornalisti che professionalmente parlando hanno preferito rispettare i tempi.

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