Gli studiosi stanno valutando l’ipotesi di un vaccino annuale per contrastare il Coronavirus: si deciderà anche in base all’andamento del virus
La campagna vaccinale in Italia prosegue fra alti e bassi anche se è chiaro a tutti che in questo momento è la priorità assoluta. Con il passare del tempo, si stanno aprendo le prenotazioni anche per le fasce più giovani della popolazione anche se la precedenza è sempre, teoricamente, riservata ad anziani e persone fragili. I dati sulla distribuzione del vaccino degli ultimi giorni sono buoni, anche se variano da regione a regione. E ora si sta facendo strada una nuova ipotesi per il futuro, difficile da realizzare ma non impossibile.
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I dubbi più grandi sull’efficacia dei vaccini sono relativi agli effetti contro le varianti che si stanno registrando in tutto il mondo. Alcuni, come quello della Johnson&Johnson in arrivo nel nostro paese nelle prossime settimane, sembrano essere più efficaci, altri un po’ meno. Ma sono tutti dati che gli scienziati stanno valutando giorno dopo giorno. Proprio per contrastare il pericolo delle varianti si sta facendo largo l’ipotesi di fare un richiamo di vaccino contro il Coronavirus con cadenza annuale, almeno per le persone più fragili. Una prospettiva che dovrà essere valutata anche considerando l’andamento del virus dei prossimi mesi.
Secondo gli studiosi, se l’incidenza delle varianti dovesse diventare sempre più preoccupante si potrebbe configurare la necessità di “stimolare nuovamente l’immunità“, di cui al momento la durata effettiva è oggetto di dibattito. Insomma, si sta pensando alla necessità di estendere la campagna vaccinale anche oltre il 2021 e di dover fare un vaccino all’anno per fermare la diffusione del virus.
Intanto l’Italia si prepara ad accogliere circa due milioni di nuove dosi vaccinali. Entro questa settimana tutti e quattro i vaccini approvati per l’UE vedranno un aumento di approvvigionamento nel nostro paese. La notizia più importante, forse, è l’arrivo del primo carico di vaccini Johnson&Johnson, l’ultimo approvato dall’EMA e il primo per il quale non è necessaria la seconda dose.
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Oltre a questo, nuove dosi di AstraZeneca, Moderna e soprattutto Pfizer che, rispetto ai mesi scorsi, arriverà con un carico maggiore: circa un milione e mezzo di dosi. Che sia il momento giusto per vedere la campagna vaccinale italiana procedere ai ritmi necessari per poter normalizzare la situazione il prima possibile?
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