Il numero uno di Facebook Mark Zuckerberg sotto assedio: la rivelazione è assurda e gli utenti lo deridono.
Tempi difficili per chi naviga in Rete. I dati sono sempre a rischio furto e può capitare che una volta rubati svelino segreti incresciosi sul proprietario. Ed è proprio quello che è successo a Mark Zuckerberg, numero uno di Facebook.
Negli ultimi mesi stiamo assistendo alla migrazione di milioni di utenti dal servizio di messagistica Whatsapp, di proprietà di Facebook, verso altre altre chat. Tra queste c’è Signal, app di messaggistica “rispettosa della privacy” che è tornata alla ribalta, grazie alla fuga scatenata dai nuovi termini di servizio della sua massima concorrente.
Ma questo è niente, rispetto alla notizia incredibile che tra i fuggitivi c’è anche Mark Zuckerberg, il cui numero di telefonico è stato trovato proprio su Signal.
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Rivelazione assurda: “Mark Zuckerberg è su Signal!”
La scoperta sorprendente nasce dalla pubblicazione online dei dati rubati a Facebook nel 2019. I profili presi di mira erano 533 milioni e tra questi c’era anche quello di Mark Zuckerberg, completo di nome, cognome e numero di telefono. A quel punto l’esperto di cybersicurezza Dave Walker si è messo sulle tracce del numero telefonico scoprendo che era legato a un account di Signal.
Non contento, Walker ha postato tutto su Twitter. Pur cercando di oscurare i dati del numero appartenente al ceo di Facebook, sotto l’immagine ha lasciato la seguente frase: “Mark Zuckerberg è su Signal!”. Apriti cielo, gli utenti si sono scatenati ironizzando sulla novità, prendendo ovviamente di mira il povero Zuckerberg.
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E come se non bastasse, Signal ha approfittato della ghiottissima occasione per farsi pubblicità a costo avendo come testimonial il concorrente più temuto. Si legge nel tweet dell’azienda: “Con l’avvicinarsi della scadenza per l’accettazione dei termini di servizio di Whatsapp del 15 maggio, Mark dà il buon esempio”. Il riferimento riguarda il cambiamento nella gestione della privacy che sta convincendo milioni di utenti ad abbandonare la chat di Zuckerberg per fiondarsi sul altre app di messagistica.
Infatti dal 15 maggio, per continuare a usare Whatsapp, gli utenti dovranno accettare nuove condizioni che in Italia, grazie al Gdpr, comporteranno cambiamenti minimi per gli utenti privati, ma che avranno maggiori ripercussioni per le aziende.