Importante novità nel mondo della censura cinematografica: la decisione è stata comunicata dallo stesso Ministro Franceschini.
Una vera e propria svolta sta per palesarsi nel mondo del cinema in Italia. Tutto ad opera di Dario Franceschini, ministro della cultura nel nuovo governo guidato da Mario Draghi. Il ministro ha deciso di firmare un decreto a favore del cinema. Un decreto legge che prevede due sostanziali novità. La prima è quella che sottolinea la completa abolizione della censura cinematografica. La seconda, novità, invece, indica la nascita di una Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche. Questa dovrà verificare la corretta classificazione delle opere cinematografiche da parte degli operatori. L’istituzione sarà presieduta da Alessandro Pajno e composta da 49 membri e dovrà agire presso la Direzione Generale Cinema del Ministero della Cultura.
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Il nuovo decreto, firmato dal ministro Dario Franceschini sottolinea quindi una novità importante. “Abolita la censura cinematografica, definitivamente superato quel sistema di controlli e interventi che consentiva ancora allo Stato di intervenire sulla libertà degli artisti”. Questa la nota ufficiale del ministro. Una svolta epocale che da questo momento permette l’uscita nelle sale di pellicole senza che vengano proposte modifiche. Oppure senza che vengano attuati dei tagli che vanno contro l’idea realizzativa dello stesso regista. Un freno quindi a quella che veniva definita come una vera e propria interferenza dello Stato sulla libertà degli artisti.
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Una notizia da molti tanto attesa e da qualcuno definita come in grande ritardo. La censura cinematografica è, infatti da anni al centro di profondi dibattiti che ha visto in prima linea proprio i registi. Quest’ultimi si sono spesso sentiti scavalcati nel loro genio e molte loro opere hanno visto la luce solo dopo profondi tagli. Basti pensare ad alcune opere di registi come Pasolini, Monicelli e Bertolucci con il caso “Ultimo tango a Parigi”. Quest’ultima è, infatti, l’opera più censurata del regista italiano. La decisione del ministro Franceschini ha, però, anche raccolto alcune voci poco favorevoli. Secondo molti, infatti, questa decisione potrebbe generare contenuti non adatti soprattutto ai più piccoli. Un confronto tra due linee di pensiero cominciato in queste ore ma che si prepara a proseguire ancora nei prossimi giorni.
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