Chiara Ferragni aveva fatto un appello alla Regione Lombardia, accusandola di favoritismi in ambito vaccinale, il gesto ha fatto scattare il panico
L’influencer da 22 milioni di follower aveva lanciato proprio ieri un appello alla Regione Lombardia. Il lunghissimo post di Chiara Ferragni raccontava il malessere generale dovuto ai troppi errori del piano vaccinale. Due giorni fa l’imprenditrice aveva fatto polemica sulle stories Instagram per il fatto che la nonna di Fedez, ottantenne, non avesse ancora ricevuto il vaccino.
Poco dopo è arrivata la chiamata: “Lei è la nonna di Fedez, può venire a fare il vaccino“. Poco dopo la denuncia e il lungo discorso di Chiara sui favoritismi in ambito sanitario e la cattiva gestione della pandemia.
Il lungo sfogo ha destato timore, così che la Regione ha deciso immediatamente di rispondere smentendo le notizie comunicate dall’Influencer. “Hanno paura che io possa smuovere l’opinione pubblica” aveva dichiarato Chiara. “Che ridia indietro L’ambrogino d’oro” ha tuonato la Regione. Ma vediamo nello specifico cosa è successo.
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I consiglieri comunali a Milano della Lega, Max Bastoni e Gabriele Abbiati, dopo i milioni di like al post della Ferragni, replicano duramente: “Apprendiamo con sdegno la strumentalizzazione con la quale Chiara Ferragni ha voluto attaccare Regione Lombardia e chi in questi mesi sta lavorando per vaccinare il maggior numero di lombardi”.
L’hanno accusata di dichiarare il falso e di fare propaganda politica, motivo per cui deve restituire l’Ambrogino D’Oro.
Arriva poi l’attacco di Silvia Scurati, consigliere regionale della Lombardia della Lega. “Polemica sul nulla: l’omessa segnalazione del Comune di residenza nella compilazione dell’adesione è l’unico problema. L’altro problema è la celebrità che induce qualcuno a inventare curiose e strane agevolazioni già smentite da Ats” ha dichiarato la donna.
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All’ultimo interviene anche ATS. “Nessun operatore ha chiesto alla signora se fosse la nonna di Fedez”, si legge dall’agenzia per la tutela della salute. Spiegano poi che si tratta di errori di compilazione delle domande e che nel caso della nonna di Fedez mancava il cambio di residenza, così come tanti altri richiedenti la dose vaccinale.
A quanto afferma l’ATS la chiamata ricevuta dalla nonna di Fedez era semplicemente una delle tante che stava facendo la regione per recuperare tutti gli over 80 che non avevano ancora ricevuto la dose.
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