Sono state danneggiate ingenti somme del vaccino Johnson & Johnson, l’errore umano costerà gravi ritardi nelle somministrazioni.
Continua la corsa alle vaccinazioni in tutto il mondo. Dopo il breve periodo di ritiro delle dosi di AstraZeneca, la popolazione inizia a titubare sulle somministrazioni. Rallentamenti che nessun paese può permettersi, eppure diverso personale scolastico si è ‘esentato’ dalla vaccinazione.
Non solo questi i danni sul piano delle campagne vaccinali. Negli Usa un errore umano nella conservazione delle dosi ha danneggiato 15 milioni di vaccini: un rallentamento enorme che costerà ancora tanti contagi al paese. Secondo le stime del CTS a fine luglio dovremmo aver raggiunto una sommaria immunità di gregge (circa il 70% degli individui).
Stime che subiranno sicuramente modifiche visti i continui rallentamenti nelle somministrazioni. Le dosi aggiuntive del vaccino Johnson & Johnson erano state consegnate per la distribuzione nelle varie zone degli Stati Uniti. Non è stato possibile iniziare con le somministrazioni per via di un errore umano che avrebbe rovinato ben 15 milioni di dosi.
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Ritardi vaccinazioni, Errore umano nelle dosi Johnson & Johnson negli Stati Uniti
A riportare l’accaduto è stato proprio il New York Times. Il tabloid ha raccontato di quanto accaduto in uno stabilimento di Baltimora, nel Maryland.
I lavoratori avrebbero accidentalmente fuso gli ingredienti dei vaccini diverse settimane fa, rovinando così l’ingente somma di dosi del vaccino di Johnson & Johnson. L’accaduto ha costretto le autorità di regolamentazione “a ritardare l’autorizzazione delle linee di produzione dell’impianto” così riporta il giornale.
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L’impianto gestito da Emergent BioSolutions. L’azienda sarebbe partner di produzione sia di Johnson & Johnson che di AstraZeneca, ecco il perché dell’errore. E’ stato dichiarato errore umano, così hanno confermato le autorità federali. I consequenziali ritardi nella distribuzione sono il vero problema della questione. Ritardi che segneranno sicuramente la continua impennata di contagi.