“Mi perseguita da settembre”: Maria Elena Boschi costretta a denunciare per paura

Elena Maria Boschi ha recentemente denunciato il proprio stalker e ha voluto ricordare a tutte le donne di fare lo stesso.

Probabilmente Elena Maria Boschi non è uno dei volti più amati della politica italiana, ma ci sono cose che non si augurano proprio a nessuno e situazioni in cui le donne dovrebbero rimanere unite, nonostante tutte le differenze che possano esserci a dividerle. Non vogliamo parlare delle scelte politiche della capogruppo di Italia Viva nè della tanto commentata relazione tra la Boschi e l’attore Giulio Berruti, ma piuttosto di un altro uomo che si è insinuato nella sua vita senza permesso. Vediamo di cosa stiamo parlando.

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Lo stalker

Elena Maria Boschi è perseguitata da uno stalker. Tutto è iniziato lo scorso settembre con dei messaggi cordiali sui social network, che pian piano hanno cominciato ad essere fin troppo invadenti: “È stata un’escalation”, ha raccontato la Boschi. La presenza dell’uomo sulle sue reti sociali è aumentata sempre di più fino ad arrivare, come ha spiegato in un’intervista al Corriere della Sera, a messaggi quotidiani o anche di più nello stesso giorno. La politica non gli ha dato molto peso finché il contenuto delle comunicazioni non ha cominciato ad evolvere: non erano più solo gentilezze, ma l’uomo ha iniziato ad accennare alla preoccupazione riguardo alla sicurezza della Boschi, ad una certa attrazione fisica, per arrivare infine anche a pensieri di morte.

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Il messaggio alle donne

La Boschi ha deciso di presentare denuncia alla procura di Roma dopo che la situazione ha subito un ulteriore peggioramento. Da messaggi, mail e attacchi sul social, l’uomo era passato a seguirla nei luoghi che frequentava, non solo a Roma, ma anche quando si spostava. Ancora al Corriere della Sera, la Boschi ha spiegato che non è la prima volta che ha degli stalker e che sin dal 2014 ha a che fare con persone ossessionate da lei, ma questa volta la situazione si era spinta troppo oltre. La Boschi ha colto l’occasione per ricordare a tutte le donne: “In questi casi bisogna sempre denunciare, perchè non si sa mai dove possano arrivare. Solo così si può cambiare una cultura maschilista e violenta, ma il vero investimento è educare alla parità di genere e al rispetto dell’altro”.