In vacanza per l’estate 2021: il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro ha rivelato le sue previsioni sulla prossima stagione estiva.
Silvio Brusaferro si è dimostrato cautamente ottimista circa la stagione estiva in arrivo e la possibilità di andare in vacanza. Gli italiani non vedono l’ora di mettere da parte le restrizioni di questi mesi per tornare a una vita più normale.
L’estate, in particolare, è attesa come un momento di liberazione. Ma, come ammonisce lo stesso Brusaferro, non potrà essere vissuta con la stessa libertà con la quale è stata vissuta l’estate del 2020.
Nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera il presidente dell’Iss ha affermato che “la curva dei contagi è in discesa, ma non si può aprire tutto. L’estate sarà più libera“. Affrontando la questione vacanze, Brusaferro, ha usato parole rassicuranti: “Andiamo verso la stagione calda dove sarà più facile restare all’aperto e questo favorirà il rallentamento della trasmissione, sempre mantenendo distanziamento, mascherina e igiene delle mani”.
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Soffermandosi ancora sulla prossima estate, Brusaferro ha aggiunto: “Possiamo però pensare a periodi di vacanza dove potremmo concederci qualche libertà in più, facendo tesoro della lezione imparata la scorsa estate, vissuta un po’ troppo allegramente“.
Il caldo dovrebbe ridurre i contagi come è già accaduto nel 2020, ma non per questo potremo fare a meno di rispettare le regole minime contro la trasmissione del virus. Poi, sempre nell’intervista al Corriere, Brusaferro ha voluto spendere qualche parola su quello che potrebbe accadere a breve: “Abbiamo guadagnato uno spazio per riaprire qualcosa ed è la scuola. Continuiamo così per guadagnare altri spazi”.
La riapertura delle scuole è il tema che sta tenendo banco in questi giorni. Secondo il presidente dell’Iss “in situazioni in cui l’incidenza è elevata si deve ricorrere alla didattica a distanza, però rendere possibile ai ragazzi il ritorno sui banchi è l’obiettivo principale”.
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E ancora: “Un elemento importante è l’età. Nelle fasce più giovani l’infezione circola meno e c’è minore rischio di trasmissione agli adulti. È un argomento di dibattito a livello internazionale. Gli studi – ha spiegato Brusaferro – ci dicono che sono importanti le misure di prevenzione nella didattica in presenza e che per evitare l’aumento dell’incidenza serve uno stretto controllo sulle attività che girano attorno alla scuola, prima e dopo”.
Sulla necessità di conservare le restrizioni attuali per tutto il mese di aprile, Brusaferro è stato molto chiaro: “I numeri parlano da soli. L’occupazione dei posti letto nelle terapie intensive è cresciuto dal 36 al 39%, come conseguenza dell’aumento dei casi. La soglia da non superare è del 30%“.
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