Nuova svolta nel caso di Fabrizio Corona: il noto paparazzo dei vip ha terminato il suo ricovero ospedaliero obbligatorio.
Il caso Fabrizio Corona si arricchisce di un nuovo dettaglio proprio in queste ore. Il noto fotografo del vip, infatti, nella serata di ieri ha lasciato l’ospedale Niguarda di Milano. L’uomo ha, infatti, terminato il ricovero obbligatorio presso il reparto psichiatrico. Si trovava nella struttura per un episodio di autolesionismo perpetuato dopo la notifica del giudice che lo obbligava a tornare in carcere.
Dopo il ricovero psichiatrico, Corona è quindi tornato in carcere. Nella notte è stato, infatti, portato a Monza dove tutt’ora si trova. Inizialmente era previsto il trasporto al carcere di Opera ma il cambio di destinazione è dovuto alla scelta di continuare a seguire il percorso di sostegno psicologico per il fotografo. L’uomo è inoltre alle prese da anni con una lotta contro la sua dipendenza dalla cocaina.
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Le opinioni sul caso Fabrizio Corona
Questo trasferimento, però, non fa altro che arricchire di nuove polemiche un caso che, nei giorni scorsi, ha animato l’opinione pubblica. Prima il gesto sui social, poi le parole della madre del paparazzo parsa particolarmente angosciata. A poche ore dal trasferimento in carcere, però, a parlare è stato Ivano Chiesa. L’uomo è il legale di Corona che ha sottolineato divedere alcuni punti oscuri in questo trasferimento. Di seguito le parole riportate da Sky TG24: “Sta molto male, sono 12 giorni che non mangia, è imbottito di psicofarmaci e si regge a malapena in piedi. Mi chiedo dove sia finita l’umanità in questo Paese”. Poi ha aggiunto: “Non ho mai visto le dimissioni da un ospedale con trasferimento in carcere alle 23, mai visto un trasferimento in carcere notturno in tutta la mia carriera. Un episodio che mi lascia sconcertato”.
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Sul caso è intervenuto anche il Garante dei detenuti di Regione Lombardia, Carlo Lio. L’uomo ha sottolineato che per le persone affette da un problema psichiatrico andrebbero valutati precisi percorsi di recupero. Inoltre, ha confermato che per i soggetti come Fabrizio Corona molto spesso il carcere non è un aiuto. All’interno degli istituti detentivi è difficile trovare trattamenti adeguati alle patologie. Tutte le parti sono, quindi, in attesa di nuove informazioni e l’auspicio è che si possa trovare una soluzione consona alla situazione.