Dopo la vicenda AresGate, Rosalinda Cannavò deve affrontare nuove pesanti parole sul suo passato che di certo non sono state piacevoli
Sicuramente questo non è un periodo molto tranquillo per Rosalinda Cannavò. L’attrice si trova al centro delle indagini del cosiddetto AresGate, partito dopo alcune sue dichiarazioni nella casa del GF Vip. Ora, in un’intervista al Corriere della Sera, Enrico Lucherini, ufficio stampa della Ares, ha parlato di lei in maniera non proprio benevola. Mettendola in forte imbarazzo.
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La Cannavò ha spesso parlato della sua vita precedente, di come sia stato difficile per lei superare alcuni momenti difficili della sua vita ma ora è proprio Lucherini a svelare alcuni segreti del suo passato. Se lo abbia fatto per ripicca, vendetta, per ridicolizzarla o per farle perdere credibilità, questo lo sa solamente lui.
Parlando del suo nome d’arte, Adua del Vesco, Lucherini ricorda che venne scelto perché quello vero non sembrava adatto al mondo dello spettacolo. Anche se, racconta, all’inizio non era capito da tutti e c’era chi la chiamava Adua del Vescovo e chi addirittura Del Mestolo. DI certo all’attrice non deve aver fatto piacere leggere queste parole.
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“Poteva andarsene quando voleva” : le parole di Lucherini
Il racconto di Lucherini sul passato di Rosalinda Cannavò continua focalizzandosi sulle dichiarazioni in cui l’attrice si diceva plagiata dalla Ares Film. L’addetto stampa dice che la donna non gli è mai parsa manipolata in nessun modo, tanto che avrebbe potuto andarsene in qualsiasi momento. Nessuno la teneva lì con la forza.
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Ma le parole che in qualche modo screditano l’attrice continuano. “Non sapeva neanche chi fosse Greta Garbo” dice Lucherini, ricordando dei tempi in cui si fermava a parlare con il “Lucifero” tirato in ballo dalla Cannavò di vecchi film hollywoodiani.
Parole che, seppur velate di presa in giro e di scherzo, assomigliano molto a un modo di attaccare in maniera non troppo evidente Rosalinda Cannavò dopo le dichiarazioni fatte nella casa del GF Vip che hanno portato all’AresGate.
