Dalle trascrizioni dell’interrogatorio di Suarez, emerge un errore davvero imperdonabile di Paratici che avrebbe influenzato la trattativa
Dopo qualche mese, si torna a parlare del caso di Luis Suarez e delle indagini in corso su presunte irregolarità. I magistrati sono chiamati a capire se, nell’esame sostenuto dal calciatore per ottenere il passaporto italiano, tutto si sia svolto secondo le regole. Il giocatore dell’Atletico Madrid era in procinto di passare alla Juventus ma, per farlo, era necessario che ottenesse la cittadinanza italiana. Al momento, sembrano essere escluse responsabilità della società bianconera in eventuali irregolarità, le quali, però, devono ancora essere accertate.
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Ora sono state rilasciate le trascrizioni dell’interrogatorio a cui i PM di Perugia hanno sottoposto Suarez il 18 dicembre scorso. I dubbi degli investigatori riguardano principalmente il fatto che il calciatore conoscesse in anticipo le domande che gli sarebbero state rivolte all’esame. Per questo motivo, i magistrati hanno messo sotto inchiesta la professoressa Spina per “falso ideologico e materiale”.
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Dalle trascrizioni dell’interrogatorio, però, emergerebbe che la professoressa non avrebbe passato al calciatore le domande dell’esame ma gli avrebbe fatto solamente vedere dei testi che gli esaminatori avrebbero potuto chiedere. Una pratica del tutto comune per ogni esame di lingua. Aspetto sottolineato anche dall’avvocato della professoressa che, dice, non comporta nessun tipo di illecito.
Suarez ha parlato anche dei rapporti con i dirigenti della Juve
Nell’interrogatorio, Suarez ha parlato anche dei rapporti con i dirigenti juventini e di come si sia giunti al termine della trattativa. Il passaggio che lascia più sorpresi è quello in cui il calciatore afferma che Paratici, il manager bianconero con cui era a stretto contatto, era convinto che lui avesse già il passaporto italiano. Una convinzione completamente sbagliata, che ha portato al tentativo di accelerare le pratiche burocratiche il più possibile. Ma, da quanto emerge dalle indagini, con nessun mezzo illecito.
“Paratici mi disse che pensavano avessi il passaporto, come mia moglie. Per questo mi contattarono”, le parole di Suarez nell’interrogatorio. Il giocatore sarebbe stato contattato proprio da Paratici e da Nedved, dirigenti con cui avrebbe continuato a confrontarsi durante tutta la trafila burocratica.
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“Ho fatto circa 9 lezioni” ha detto Suarez, durante le quali è stato seguito da una tutor che aveva il compito di prepararlo all’esame. Anche alla domanda su chi avesse organizzato il suo trasporto all’università, Suarez è molto chiaro: non è stata la Juventus, che in termini logistici non ha avuto nessun ruolo.
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Dalle trascrizioni emergono le motivazioni che hanno portato al fallimento della trattativa. “L’ho saputo mentre facevo le lezioni” ha detto Suarez, affermando che le tempistiche per ottenere la cittadinanza per tempo erano troppo lunghe. Il giocatore avrebbe poi, per conto suo, deciso di continuare le pratiche per la cittadinanza.