C’è una panchina prestigiosa che presto sarà vacante e Lothar Matthaus, ex centrocampista dell’Inter, non nasconde il suo interesse.
Quasi due anni fa Lothar Matthaus era stato chiaro: la sua carriera da tecnico, conclusa la sua esperienza alla guida della Bulgaria, poteva considerarsi conclusa. Era stato lui stesso a prendere la decisione, convinto di avere ormai dato tutto in questo ruolo, nonostante le proposte alternative non mancassero, ma anche in questo caso era stato lui a rifiutarle. In quel momento lui era ormai convinto che le priorità della sua vita fossero ben altre, dopo una vita trascorsa nel mondo del calcio, prima da giocatore e poi da allenatore, e ora non voleva più che queste finissero in secondo piano.
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Nonostante tutto, aveva fatto un’altra scelta piuttosto inconsueta, ma mirata: vivere a Budapest, dove aveva la possibilità di essere considerato da tutti quasi “una persona normale“, senza dover essere fermato quotidianamente da chi lo incontra. In molti lo riconoscono certamente, ma rispetto alla sua Germania, la discrezione sarebbe maggiore. Ora, invece, sarebbe pronto inaspettatamente a fare dietrofront ed è lui stesso a rivelarlo.
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Matthaus vuole tornare in panchina: la decisione inaspettata
A volte il richiamo del mondo del pallone finisce per essere irresistibile. E chi sembrava intenzionato a cambiare vita finisce per cambiare idea. Ne sa qualcosa anche Lothar Matthaus, che sembrava essere intenzionato a non allenare più.
Ora, infatti, c’è una panchina che sarà presto vacante e che per uno come lui è irresistibile. Solo pochi giorni fa, infatti, Joachim oOew, ct della Germania, ha deciso di lasciare l’incarico al termine degli Europei, pur avendo un accordo con la Federcalcio fino al 2022. E l’ex centrocampista dell’Inter sarebbe davvero onorato all’idea di guidare in prima persona la sua Nazionale. “Se i responsabili me lo prendessero, io valuterei volentieri – ha detto in un’intervista a Bayern Insider: -. La decisione finale spetta ovviamente alla Federcalcio. Nel 1984 Franz Beckenbauer non voleva accettare, poi le pressioni lo hanno spinto a cambiare idea”.
