Lockdown nei weekend e nuove restrizioni: riunione d’urgenza per modifiche del Dpcm

Riunione di emergenza del Cts, il Governo valuta nuove possibili modifiche al primo DPCM di Draghi: i nuovi scenari

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Persone con la mascherina a Roma (Getty Images)

Pochi giorni fa il premier Mario Draghi ha firmato il primo Dpcm del suo mandato. Adesso, però, quello stesso Dpcm potrebbe già cambiare a causa del numero sempre più alto di contagiati sul territorio italiano. Una decisione che potrebbe essere influenzata anche dal numero di decessi che, nella giornata di ieri, è salito a quota 100mila. Proprio in questi minuti si sta tenendo una riunione eccezionale del Comitato tecnico scientifico (Cts) per fare il punto della situazione.

L’incontro, però, si può considerare anche la sede di tutte le possibile modifiche al Dpcm che al momento resta in scadenza prevista per il 27 marzo. Il Governo italiano, in accordo con gli esperti, potrebbe decidere di mettere in atto una ulteriore stretta e rendere ancora più restrittive le attuali norme di comportamento.

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Dpcm, pronte nuove restrizioni

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Mario Draghi (GettyImages)

Sul tavolo del Governo e degli esperti vi sono diverse opzioni. Una di queste prevede la stretta sui parametri che porterebbero un territorio ad entrare a far parte della cosiddetta “zona rossa”. In questo modo andrebbero a limitarsi non solo gli spostamenti tra regioni, che restano possibili solo per motivi di lavoro di lavoro, salute o per urgenza. Ma si permetterebbe ai Presidenti di Regione anche di chiudere i luoghi non essenziali e di tenere aperte attività come bar e ristoranti. La seconda opzione, invece, prevede un possibile nuovo lockdown totale. In questo caso sono al vaglio due ipotesi: la prima prevede una chiusura totale per tre settimane, un modo per permettere al Governo di proseguire nella vaccinazione massiva della popolazione. La seconda opzione, invece, potrebbe prevedere un lockdown come accaduto nel periodo natalizio e chiudi una serrata totale solo nel fine settimana con eccezione delle consegne a domicilio.

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Ultima possibile modifica, invece, riguarda la questione relativa ai teatri, ai cinema. Secondo il Dpcm, la riapertura dovrebbe esserci a partire dal 27 marzo ma l’attuale situazione epidemiologica italiana potrebbe ulteriormente rallentare la loro apertura. Una decisione, a questo punto, rischia di slittare oltre il 20 marzo. Queste tutte le ipotesi che in questi minuti sono al vaglio degli esperti ma i nuovi risvolti potranno essere più chiari solo nelle prossime ore.

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