Zlatan Ibrahimovic è stato padrone della scena al Festival di Sanremo, ma ora vuole esserlo anche in un altro ambiente a lui familiare, dove manca da un po’.
Pur non essendo in gara, Zlatan Ibrahimovic è stato certamente uno dei grandi protagonisti di questa edizione del Festival di Sanremo. La scelta di Amadeus di averlo come spalla si è rivelata vincente, al punto tale che tra i momenti che hanno avuto il maggiore picco di ascolto ci sono stati proprio quelli in cui lui era presente sul palco. E il monologo di ieri non ha deluso nessuno, ma anzi ha confermato ulteriormente come lui non difetti (se mai ci fosse stato qualche dubbio) in quanto a carisma e personalità. “Sono Zlatan anche senza vincere tutte le partite. Sono Zlatan, quando vinco e quando perdo – ha detto -. Qualche rigore è andato male. Ma il fallimento non è il contrario del successo, è una sua parte”.
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Parole importanti, che testimoniano come lui sia in grado di non mollare mai, nemmeno di fronte alle difficoltà, ma anche di come questo atteggiamento debba rappresentare un esempio anche per i compagni di squadra. E ora che lui è il leader dello spogliatoi del Milan seguire il suo esempio è quanto mai fondamentale per tutto il gruppo. Essere diretti sempre alla fine paga, di questo lui ne è pienamente convinto e lo ha fatto spesso anche con qualche suo tecnico, con cui non ha mancato di arrivare allo scontro. Tra questi anche il ct della Svezia, con cui l’esperienza sembrava essere chiusa da tempo. E invece non è detta l’ultima parola.
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Ibrahimovic prepara il ritorno in Nazionale: l’idea dell’attaccante
Già in autunno si era parlato di un possibile ritorno di Zlatan con la maglia gialla, ma poi il progetto non si era mai del tutto concretizzato. i rapporti con il tecncio sembravano essere davvero impossibili da ricucire: “I media ce l’hanno con me, appena sbaglio mi attaccano, con gli altri non capita” – aveva detto il calciatore. Ora, invece, i tempi sembrano essere maturi e in Svezia sarebbero felici di poter contare su un giocatore del suo calibro tra i convocati per gli Europei.
I due si sono già incontrati qualche mese fa per valutare il da farsi. Anzi, Ibra avrebbe ritrattato anche s alcune parole che gli erano state attribuite (“Non mi ha mai dato del razzista“, ha detto Andersson). Il dialogo, evidentemente, sembra essere andato a buon fine. Del resto. uno come lui è sempre meglio averlo in squadra e non come avversario.