Allarme contagi a causa delle varianti Covid, sul tavolo del Governo coprifuoco anticipato e spostamenti limitati.
Il nuovo Dpcm entrato in vigore ieri potrebbe non bastare per far fronte all’aumento dei contagi dovuto alle varianti Covid, in primis quella inglese.
Una situazione che va affrontata subito. Al momento non c’è nessuna conferma ufficiale sul fatto che Draghi stia prendendo in considerazione la possibilità di un nuovo lockdown generalizzato. Di sicuro l’esecutivo sta ragionando sulla soglia critica che dovrebbe far scattare nuove misure. Tra queste, sul tavolo del governo, ci sarebbero il coprifuoco anticipato e un’ulteriore limitazione allo spostamento delle persone.
La preoccupazione è tanta. Il bollettino ha sfondato la soglia dei ventimila contagi, il numero dei ricoverati e dei morti ha ripreso a crescere, il tasso di positività è risalito al 5,8 per cento. Regioni come Lombardia, Campania ed Emilia-Romagna stanno registrando fortissime criticità, infatti da sole contano la metà dei casi.
Anche Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, non ha nascosto la sua preoccupazione per l’indice Rt. “Non è una buona notizia” e bisogna “riportarlo il prima possibile sotto l’uno”, ha spiegato. Da qui “la necessità di adottare misure di mitigazione sul livello nazionale e regionale“. Il presidente dell’Iss ha parlato anche delle proiezioni sui dati attuali, secondo i quali si andrebbe oltre i 200 casi per 100mila abitanti. “Siamo quindi vicini a quella che viene identificata come la ‘soglia d’allarme'”, ha osservato Brusaferro, lanciando un segnale molto chiaro.
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Vista l’elevata contagiosità della variante inglese, Draghi e suoi ministri condividono la preoccupazione che l’Italia possa tornare al picco registrato in autunno con 40 mila casi. Preoccupazione condivisa nel corso della riunione riservata di martedì scorso a Palazzo Chigi, quando il presidente del Consiglio, i tecnici e i ministri competenti hanno lavorato alle eventuali contromisure di contenimento.
Assieme a nuove restrizioni come l’anticipazione del coprifuoco e la restrizione degli spostamenti, la strategia del governo punta ad un’azione decisa e coordinata delle amministrazioni locali.
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L’esecutivo vuole che le aziende sanitarie locali, assieme ai sindaci e ai presidenti di Regione, si allertino affinché i nuovi focolai vengano individuati il prima possibile e le aree ad alto rischio vengano subito isolate in zone rosse. Zone nelle quali si deve intervenire bloccando la mobilità, chiudendo tutte le scuole, nessuna esclusa, e i pubblici esercizi. Si tratta di grossi sacrifici per i gestori e i lavoratori delle attività, ma il governo ha garantito che i ristori arriveranno nel minor tempo possibile, anche se le chiusure saranno decise da sindaci e presidenti di regione.
Il governo sta monitorando ora per ora i dati sul contagio, e se l’andamento negativo dovesse proseguire, la risposta di Draghi dovrà essere necessariamente immediata e forte.
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