Dayane Mello viene invitata a Verissimo e svela i perché sulla scelta di rimanere nella Casa nonostante il tragico episodio
Tutti gli spettatori del GF Vip si sono chiesti più volte il perché di alcune scelte di Dayane. Aveva avuto un lutto in famiglia eppure la donna ha deciso di rimanere in gara: com’era possibile una scelta del genere? Si trattava del fratello…
Eppure a volte il dolore deve essere ammortizzato, anestetizzato, per riuscire a continuare a vivere nella normalità. Probabilmente non tutti hanno una situazione familiare perfetta, la famiglia dove tornare a piangere. Non si è potuta giudicare la scelta, come infatti non si sono permessi di fare neanche i concorrenti o Alfonso Signorini perché ognuno cerca una risposta al dolore in modo differente.
Dayane aveva cercato la sua in una maxi famiglia fatta anche di litigi ed incomprensioni, davanti alle telecamere e al pubblico italiano. Forse è stata questa la sua salvezza: così avrebbe avuto la mente impegnata e non si sarebbe lasciata andare allo sconforto. Nonostante fossero tante le domande, mai nessuno all’interno della Casa del reality ha provato a riaprire il discorso, quando la donna piangeva cercavano di tirarle su il morale ma senza invadere i suoi spazi.
Uscita dal Grande Fratello Dayane è stata invitata a Verissimo per parlare dell’esperienza passata, questa volta ha deciso di spiegare i perché delle sue scelte senza peli sulla lingua.
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Dayane Mello si sfoga e spiega perché ha deciso di rimanere in gara
“Sono convinta della scelta che ho fatto restando nella Casa” ha spiegato Dayane a Silvia Toffanin durante la puntata di Verissimo. La modella ha deciso di aprirsi e spiegare il perché della scelta drastica dopo la morte del fratello Lucas. “L’ho fatto per proteggere mia figlia Sofia che dopo tanti mesi mi avrebbe visto nel pieno del mio dolore” ha spiegato la mamma, “Ora invece sono molto più forte, ho un dolore ancora grande ma sono grata alla vita“.
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Poi continua il discorso in merito al fratello: “Da credente ho bisogno di pensare che Dio abbia deciso un percorso differente per lui, in un mondo migliore“. Non si trattava di strategia, insomma, bensì di reazione al dolore, quello che si prova per la morte di un parente, che non si può spiegare a parole.
