Il Governo Draghi sta studiando un decreto rivolto al sostegno delle Partite Iva e di altre classi di lavoratori. Tutte le soluzioni e le proposte
Da più parti si chiedeva un segnale di discontinuità dal precedente governo e il nuovo decreto economico del governo parte dal nome. Non si parla più di Ristori ma di Sostegno nella bozza che dovrebbe essere presentata settimana prossima.
Ovviamente non si tratta solo del nome, ma anche dei contenuti e anche qui ci sono sostanziali novità. Prima di tutto, dopo le pressioni e le richieste dei sindacati, si procederà con la proroga del blocco dei licenziamenti. Il nuovo termine dovrebbe essere fissato al 30 giugno e con esso verrà confermata anche la Cassa Integrazione relativa all’emergenza. La CIGS potrebbe addirittura essere prorogata fino alla fine del 2021 per le medie e piccole imprese, mentre dopo l’estate di dovrebbe tornare al regime ordinario per l’edilizia e l’industria.
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Il Decreto Sostegno dovrebbe prevedere anche la sospensione dell’invio di nuove cartelle esattoriali fino al 30 aprile, data attuale in cui è fissata la fine dello stato d’emergenza. Per quanto riguarda la campagna vaccinale, nel decreto sarebbero previsti almeno 2 miliardi di investimenti per la somministrazione delle dosi, il trasporto e la conservazione.
Ristori sostanziali per le Partite Iva
Un occhio di riguardo è stato tenuto per i lavoratori e gli imprenditori turistici che quest’anno hanno visto azzerarsi quasi completamente i guadagni della stagione invernale sulla neve. Con gli impianti ancora chiusi, nel nuovo decreto sono stanziati circa 600 milioni a fondo perduto per questa classe di lavoratori. Un aiuto non indifferente che si spera possa risollevare le sorti del settore della neve.
Anche per le Partite Iva ci sono importantissime novità. Nel Decreto Sostegno sarebbero inseriti aiuti per circa 2,7 milioni di lavoratori autonomi. Gli indennizzi dovrebbero essere divisi in quattro fasce: 30% per i fatturati fino a 100 mila euro, 25% per quelli che arrivano a 400 mila, 20% fino al milione e 15% fino ai 5 milioni di euro.
Lo studio di queste misure sta andando avanti da diverso tempo e sembra che presto saranno approvate dall’esecutivo.