“Passaporto vaccinale” per viaggiare in Europa: ecco come funzionerà

Le istituzioni europee stanno lavorando sul “passaporto vaccinale” che permetterà ai cittadini europei di muoversi entro i confini dell’UE

passaporto vaccinale
La commissione europea vuole presentare un “passaporto vaccinale” (Getty Images)

La presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen ha presentato alcuni punti del cosiddetto “passaporto vaccinale”. È questa la soluzione scelta per favorire la ripresa degli spostamenti, almeno entro in confini europei.

Secondo le anticipazioni fornite, si tratterà di un documento digitale che conterrà alcune informazioni relative all’avvenuta vaccinazione e agli esiti dei tamponi per chi ancora non abbia avuto accesso al vaccino. Ora si attende il 17 marzo, data entro cui dovrebbe essere formalizzata la presentazione del progetto dalla Commissione Europea.

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L’obiettivo è quello di riuscire a far riprendere gli spostamenti delle persone entro l’estate, obiettivo che punta, ovviamente, a dare una spinta all’economia europea. Negli ultimi tempi sono stati compiuti molti passi in avanti, superando anche i dubbi di diversi stati membri dell’UE. Voci favorevoli arrivano da Spagna, Grecia e Austria e sembra che anche la Francia e il Belgio stiamo superando i timori iniziali.

Timori che erano relativi principalmente alla privacy e al dilemma di poter permettere i viaggi solamente a chi fosse già stato vaccinato. L’aggiunta di fornire questo documento anche a chi abbia fatto un tampone e avuto esito negativo ha fugato parte di questi dubbi.

Dopo la presentazione del progetto del 17 marzo, si dovranno attendere più o meno 3 mesi perchè diventi operativo. In questo, sarà fondamentale anche la collaborazione fra i diversi Stati membri che dovranno lavorare anche su leggi nazionali per far sì che questa soluzione sia efficace e sicura.

Col passaporto vaccinale si potrà viaggiare anche fuori dall’UE?

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La presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen (Getty Images)

Un punto fondamentale su cui si sta lavorando è la collaborazione fra vari organismi internazionali per rendere efficace il documento anche fuori dai confini dell’UE. 

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Infatti Bruxelles ha avviato contatti continui con l’OMS, Iata e OCSE per allargare il raggio d’azione di questo Green Pass. Si cerca la collaborazione del Regno Unito, ormai formalmente fuori dall’Unione, e sembra che in questo senso le sensazioni siano più che positive.

La possibilità, entro l’estate, di poter viaggiare non solo oltre i confini nazionali ma anche oltre quelli europei sarebbe un risultato straordinario, ma va valutato come si evolverà l’andamento della situazione.

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