Scuole, l’avvertimento del CTS: “Chiudere tutto in zona rossa”

Il CTS ha risposto all’appello dei presidenti di regione con un avvertimento molto chiaro sulle scuole: “In zona rossa chiudere tutto”.

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Personale ATA al lavoro (Getty Images)

La pandemia di coronavirus, che dura ormai da più di un anno, ha messo a dura prova la tenuta sociale ed economica del mondo intero. In Italia la situazione è molto altalenante, con momenti di crisi alternati a momenti di relativa tranquillità. Il numero dei nuovi contagi di ieri – quasi 19mila – ha fatto nuovamente alzare le antenne a tutti, in particolare agli esperti del Comitato Tecnico Scientifico.

I presidenti di regione infatti nei giorni scorsi avevano chiesto un parere agli esperti del CTS sulla gestione dell’apertura delle scuole. La preoccupazione più grande è la circolazione delle varianti del Covid tra la popolazione scolastica, che potrebbe fare da focolaio per una più ampia diffusione. Dopo una riunione fiume tra venerdì e sabato gli scienziati hanno fornito un parere nettissimo: le scuole dovrebbero chiudere nelle zone rosse e dove il virus circola troppo in fretta.

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Scuole, il parere del CTS: “Chiudere dove il virus circola troppo in fretta”

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Studenti in classe (Getty Images)

Brutte notizie per studenti, insegnanti e personale ATA di tutta Italia. Il CTS infatti ha suggerito con forza la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado laddove il virus stia circolando troppo in fretta. Non solo le zone rosse quindi, ma anche quei comuni dove ci sono alti numeri tra nuovi contagi e ricoveri. Le preoccupazioni legate alle varianti hanno già spinto la Campania a chiudere tutte le scuole, seguita a ruota da Abruzzo e Basilicata.

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Quest’ultima regione entra da domani in zona rossa: l’ordinanza regionale quindi anticipa in qualche modo il parere del CTS e nuove possibili restrizioni. Resta da capire come verranno implementate queste nuove restrizioni. Il DPCM firmato da Draghi infatti, che entrerà in vigore il prossimo 6 marzo, non prevede nuove misure riguardanti le scuole. Bisognerà aspettare qualche giorno per capire e vedere come si evolverà la situazione, che per chi frequenta quotidianamente la scuola non sembra proprio ideale.

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