Vodafone e WindTre saranno costrette a pagare una multa esorbitante per aver perseguito delle pratiche scorrette nei confronti dei clienti
I più smaliziati ormai lo sanno. Quando si sottoscrive un contratto con un operatore telefonico, qualunque esso sia, c’è sempre il rischio che prima o poi ci sia qualche problema. Costi aggiuntivi, servizi non richiesti, aumento immotivato dell’abbonamento: questi sono solamente alcune cose a cui bisogna fare attenzione.
In molti casi le compagnie telefoniche praticano questi stratagemmi nel pieno rispetto della legalità, questo però non significa che i clienti le accettino di buon grado. Anzi, molto spesso questo confine della legge è così labile che c’è il rischio che venga oltrepassato. E in quel caso sono dolori.
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Proprio per queste pratiche al confine della legalità WindTre e Vodafone hanno visto presentarsi una multa enorme dall’Agcom. Il Garante per le comunicazioni ha ravvisato che le due compagnie hanno cambiato unilateralmente i contratti di moltissimi clienti senza che ci fossero le condizioni per farlo.
Per questo motivo, ora, Vodafone dovrà pagare una multa di 522mila euro, mentre WindTre una ancora più alta: 696mila euro. Il motivo di questa condanna è da trovarsi nel fatto che le due compagnie hanno attribuito dei costi fissi su delle SIM che avevano un piano a consumo e che quindi avrebbero dovuto pagare solo il traffico utilizzato. Più nello specifico, WindTre, dal 2020, ha aggiunto 4 euro mensili obbligatori da pagare in ogni caso, anche con un traffico pari a 0.
Vodafone, invece, ha aggiunto 5 euro mensili sotto la voce “internet abbonamento” anche su SIM con piani a consumo non utilizzati. Un vero e proprio danno pagato, letteralmente, da migliaia e migliaia di clienti ignari che si son visti cambiare il proprio contratto da un momento all’altro.
La difesa di entrambe le compagnie non ha fatto la minima breccia sull’accusa di Agcom. Vodafone si è difesa dicendo che la sottoscrizione di un’offerta a consumo non implica che non possano esservi aggiunti dei costi fissi. Ma in questo caso l’Agcom ha replicato facendo notare come quella messa in atto dalla compagnia fosse una modifica unilaterale del contratto in nessun modo prevista dalla legge.
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Simile la difesa della WindTre, completamente inefficace come quella dei concorrenti. Le due compagnie dovranno ora pagare il conto presentato da Agcom ma non è detto che in futuro non si rendano protagoniste di episodi simili.
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