Sembra che 800 mila dosi destinate alla campagna vaccinale contro il Covid non siano state somministrate a chi ne aveva diritto
L’accelerazione della campagna vaccinale è una delle priorità del Governo Draghi. La somministrazione del più alto numero possibile di dosi di vaccino nel breve periodo è importantissima per fare in modo che la curva epidemiologica cali.
Fino a poco tempo fa, l’Italia si stava comportando molto bene sotto questo punto di vista. Nell’Unione Europea, era fra i paesi dell’Unione Europea in cui la campagna per la vaccinazione era in stato più avanzato. Poi, però, ha iniziato a rallentare piano piano. Questo calo ha fatto in modo che un paese come la Francia, che aveva iniziato la sua campagna in maniera disastrosa, ora sia allo stesso livello del nostro paese. Cosa e successo, e perchè?
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I due paesi hanno preparato due strategie di vaccinazione diverse fra loro ma ugualmente efficaci. Infatti, mentre il governo di Parigi ha deciso di vaccinare con la massima priorità gli anziani (andando a scalare da chi aveva oltre 75 anni in giù), in Italia si è optato per far iniziare le vaccinazioni con il personale sanitario impegnato negli ospedali e nelle strutture di cura. In una seconda fase, per la verità subito successiva, il Ministero della Sanità ha iniziato la vaccinazione per le persone più anziane.
Il risultato è che ora la Francia ha vaccinato circa 900 mila anziani in più rispetto al nostro Paese. Tutto normale, considerando che in Italia circa il 10% di persone fra i 20 e i 29 anni ha già ricevuto il vaccino perché, almeno la maggior parte di loro, impiegate nel settore sanitario.
Ma c’è comunque qualcosa che non torna, e quel qualcosa è rappresentato da circa 800 mila dosi di vaccino che, probabilmente, non sono andate a chi di dovere.
Centinaia di migliaia di dosi finite a personale amministrativo?
In Italia il personale sanitario conta più o meno 725 mila persone mentre risultano somministrate, per questa specifica classe di lavoratori, più di 2 milioni di dosi. Anche considerando già per conclusa anche la fase del richiamo e quindi della seconda vaccinazione, ci sarebbe un avanzo, per l’appunto, di 800 mila dosi.
A chi sono andate? Molto probabilmente a personale impegnato in lavori d’ufficio. Più nello specifico, impiegati amministrativi della sanità sia pubblica che privata, avrebbero usufruito di dosi destinate alla campagna vaccinale a cui non avevano diritto. Impiegati con nessun contatto diretto con malati e ricoverati.
Circa 350 mila addetti della sanità sia privata che pubblica, avrebbero quindi ricevuto il vaccino senza che ne avessero effettivo diritto, ma solamente sfruttando le maglie esageratamente ampie della regolamentazione relativa alla distribuzione delle dosi. Una questione, questa, da tenere sott’occhio e da non permettere più, in nessun modo.