Nuovo stop del Comitato Tecnico Scientifico sulle riaperture di cui si parlava da giorni, accordo col Governo per mantenere le restrizioni
Il Comitato Tecnico Scientifico invita a non fare passi affrettati nel nuovo vertice tenuto con il Governo. Rimandate, quindi, ancora una volta le aperture di piscine e palestre. Nei giorni scorsi si era parlato di una possibile riapertura di queste attività, per lezioni individuali e ben contingentate, ma per ora è ancora un nulla di fatto.
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Nell’ultimo vertice con il Governo il CTS ha evidenziato come al momento i dati non facciano pensare per niente a un miglioramento della situazione. I gestori di attività che stavano già pensando alle riaperture dovranno attendere ancora, quindi, con la speranza che il Governo possa prendere al più presto una decisione positiva. Quindi niente lezioni individuali in palestra, neanche per i bambini, restano chiuse le sale giochi e le sale bingo.
La linea tenuta dal Governo è quella della “massima cautela”, per il momento si opta per il mantenimento delle restrizioni e il rinvio delle riaperture.
Il pericolo più grande ora è rappresentato dalla variante inglese, che si stima essere la responsabile di almeno il 30% degli attuali casi di positività.
Il Governo Draghi mantiene alta la barra dell’attenzione e non sembra essere disposto a cedere alle pressioni esterne per le riaperture.
A breve la decisione su cinema e teatri
Altro punto focale da tenere in considerazione è quello sulle attività culturali. Cinema e teatri sono chiusi praticamente da marzo 2020 e da più parti si sono alati cori di protesta che ne chiedevano una riapertura. Finora non ci sono stati segnali incoraggianti in tal senso ma ora si attende la decisione del Ministro Franceschini.
Il timore è quello che queste attività possano restare chiuse ancora a lungo, con un danno per gli esercenti e gli artisti destinato a aumentare sempre di più. Il ministro dovrebbe presentare proprio oggi un protocollo per richiedere l’apertura di cinema e teatri, che ora come ora si ipotizza possa avvenire in aprile. Ma ad oggi nulla è certo, la situazione cambia ogni giorno e vanno valutate tutte le eventualità.
La direzione intrapresa dal CTS pare essere quella di confermare tutte le chiusure e di prorogare almeno fino a Pasqua il DPCM che scadrà il 5 marzo.