Luca Zingaretti è una furia e attacca così, senza mezzi termini, la RAI, a poche ore dal ritorno del Commissario Montalbano.
È la fine di un’epoca? Questa è la sensazione che in tantissimi potrebbero provare in vista della messa in onda del nuovo episodio de “Il Commissario Montalbano“, dal titolo “Il metodo Catalanotti“, prevista per lunedì 8 marzo in prima serata ovviamente su Raiuno. Salvo colpi di scena, infatti, questo potrebbe essere l’ultimo appuntamento con la fiction che ha per protagonista Luca Zingaretti, impegnato a svolgere indagini che, come sempre, si preannunciano intricate, ma non per uno come lui.
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La curiosità è tanta, non solo perché difficilmente potremo vedere il Commissario nuovamente sul piccolo schermo (se non per una replica), ma anche perché il protagonista della serie metterà in mostra caratteristiche che finora erano inaspettate per uno con il suo carattere. Questa volta l’uomo, come accaduto nei libri scritti da Andrea Camilleri a cui si è ispirata l’intera fiction, si innamorerà e scoprirà dentro di sè sentimenti che non credeva di essere in grado di provare. Questo lo condizionerà nell’atteggiamento con cui so dedicherà al lavoro? Alla domanda potremo ovviamente rispondere solo tra qualche giorno.
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In questi anni “Il Commissario Montalbano” ha rappresentato una vera certezza per la Rai, soprattutto in termini di ascolti. Molti episodi, infatti, seppure fossero in onda in replica, sono arrivati a totalizzare anche picchi di sei-sette milioni di telespettatori. E ora che è in arrivo una puntata inedita, destinata con ogni probabilità a chiudere la saga, difficilmente si arriverà a numeri più bassi. Luca Zingaretti, che per anni ha impersonato il Commissario più amato della TV italiana, non risparmia critiche alla gestione RAI: “Probabilmente ci sono state un po’ troppe ripetizioni, repliche. La gente ora è confusa. Capisco certamente che durante il lockdown le repliche facevano comodo perché portavano audience. La RAI ci ha guadagnato, ma le esagerazioni non fanno bene”.
Girare questo episodio non è stato semplice nemmeno per gli stessi attori che, inevitabilmente, avvertivano sensazioni strane. Il rischio di non trovarsi nuovamente sul set era, infatti, più che concreto, soprattutto ora che lo scrittore è scomparso ormai da qualche tempo. E questo lo ha sottolineato anche lo stesso Zingaretti, felicissimo per il successo che sta ora ottenendo la moglie Luisa Ranieri con “Lolita Lobosco”: “Non è stato ancora deciso niente. Ma noi tutti avvertivamo l’idea che fosse finita un’epoca. Stiamo ancora elaborando lutti pesanti, che ci hanno segnato“. Il riferimento non è solo a Camilleri, ma anche a Sergio Fantoni e al regista Alberto Sironi.
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