La riapertura di Cinema e teatri non è più un miraggio e ci potrebbero essere novità già dal mese di marzo.
Una buona notizia per il mondo dello spettacolo dopo un anno di inattività che sta mettendo a dura prova l’intero comparto.
La riapertura di cinema e teatri potrebbe avvenire a fine marzo, se il Comitato tecnico-scientifico per il superamento della pandemia da Coronavirus darà il via libera ai protocolli di sicurezza presentati dal ministro Franceschini.
L’incontro tra Comitato e ministro arriva a sole 24 ore dalla protesta che ha portato nelle piazze delle maggiori città italiane i lavoratori dello spettacolo, stremati sul piano economico e umano dall’inattività alla quale sono stati costretti.
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In mattinata si è tenuta la riunione del Comitato tecnico-scientifico alla quale ha preso parte anche Dario Franceschini. Il ministro ha sottoposto al Comitato i protocolli integrativi di sicurezza che sono stati elaborati dalle Direzioni generali del Mibac, prendendo in considerazione i documenti forniti dalle associazioni di categoria dello spettacolo dal vivo e del cinema, e dalle istituzioni museali, così da individuare tempi e modi per la riapertura al pubblico.
I tecnici sono molto cauti visto il riacutizzarsi dell’epidemia a causa delle varianti, ma se i protocolli presentati da Franceschini dovessero essere approvati nel corso della prossima riunione del Cts, in programma venerdì prossimo, la riapertura a fine marzo non sarebbe più una chimera. Riapertura che arriverebbe in concomitanza con la Giornata mondiale del teatro, prevista per il 27 marzo.
Se riapertura sarà, le aziende e i lavoratori dello spettacolo saranno chiamati a rispettare tutta una serie di regole, a partire dall’orario, che non potrà superare le 22, ora in cui ha inizio il coprifuoco serale, e comunque per gli spettatori sarà possibile tornare a casa dopo cinema e teatro.
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Le sale dei teatri e dei cinema potranno riaprire solo nelle Regioni in zona gialla. Ma saranno i dati epidemiologici della prossima settimana a fornire indicazioni precise sulla possibilità che il mondo dello spettacolo torni al lavoro. Se la curva dovesse impennarsi ulteriormente, scatterebbero zone arancioni e rosse, eliminando ogni possibilità.
Per le zone gialle il Cts è pronto a considerare l’eventuale riapertura subordinandola ovviamente al rispetto dei protocolli, che riguardano anche la capienza e quindi il numero di spettatori, la produzione dello spettacolo, la biglietteria, i flussi di pubblico e del personale, la gestione degli spazi come la sala, il palco, il retropalco e i camerini.
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