Il trucchetto per scoprire i segreti sulla privacy di WhatsApp: il comando è ben nascosto

Alcuni utenti sul web hanno messo a punto un trucchetto per scoprire i segreti che si nascondono dietro alle regole sulla privacy di Whatsapp.

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L’icona di Whatsapp (Getty Images)

Le polemiche sulla privacy che hanno coinvolto Whatsapp nelle ultime settimane sono ormai di dominio pubblico. Centinaia di migliaia di utenti infatti hanno deciso di abbandonare la celebre app di messaggistica istantanea dopo l’annuncio delle nuove regole sui dati. Gli sviluppatori infatti hanno previsto la possibilità per gli utenti Business di contattare gli utenti “classici” per pubblicità o proposta di servizi.

La situazione in Europa è leggermente diversa per via del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati, o GDPR. Questo regolamento, approvato nel 2016 ed entrato in vigore nel 2018, prevede l’obbligo per tutte le società di comunicare agli utenti quali dati stanno utilizzando. Per questo motivo alcuni utenti hanno deciso di fare qualche ricerca per individuare su Whatsapp l’elenco dei dati utilizzati: il trucchetto non è immediato, ma funziona per tutti.

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Come proteggere la privacy e controllare i dati usati da Whatsapp

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L’icona di Whatsapp (Getty Images)

Controllare quali sono i dati personali utilizzati da Whatsapp, ed eventualmente modificare le impostazioni per difendere la propria privacy, è uno degli obiettivi degli utenti nelle ultime settimane. Per questo motivo alcuni utenti hanno pubblicato le istruzioni per richiedere un report completo dei dati visibili e utilizzabili dall’applicazione. Per richiederlo è necessario entrare nell’app, aprire le Impostazioni, selezionare la voce Account e poi cliccare su Richiedi informazioni sull’account.

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La creazione di questo report non è immediata, ma richiede circa tre giorni: nell’attesa gli utenti possono tranquillamente continuare ad utilizzare l’applicazione. All’interno di questo report ci sono i dati completi utilizzati da Whatsapp: nome utente, numero, immagine del profilo, contatti (anche bloccati) e gruppi. A seguire ci sono anche le impostazioni personali dell’app, come ad esempio l’attivazione delle “spunte blu” o la data e l’ora di iscrizione. Un ottimo modo per conoscere quali dati ciascuno di noi ha condiviso con gli sviluppatori, soprattutto in caso di fuga di dati.

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