La notizia che Fausto Gresini fosse morto è la fake news che in queste ore ha spiazzato tutto il mondo del giornalismo italiano.
In pochi minuti la notizia che Fausto Gresini fosse morto a causa di complicazioni dovute al Covid ha fatto il giro di tutte le testate italiane. Una notizia apparsa nella tarda serata del 22 febbraio e che fortunatamente si è rivelata essere una fake news, costringendo il mondo del giornalismo italiano a rettificare.
Fausto Gresini, ex campione nella 125 e team manager di successo, è ricoverato all’ospedale Maggiore di Bologna in condizioni molto gravi, ma sta ancora lottando contro l’infezione da Covid.
Gresini è stato per due volte campione del mondo della 125, nel 1985 e nel 1987. Chiusa la carriera da pilota ha cominciato quella da manager. Il debutto del team Gresini avviene nel 1997, con il pilota Alex Barros in sella a un Honda 500, grazie al sostegno delle filiale brasiliana della casa nipponica.
In poco tempo Fausto è diventato il punto di riferimento della casa nipponica, che nel 1999 decise di coinvolgerlo nello sviluppo della nuova moto NSR 250, affidandogli Loris Capirossi come pilota. In tutti questi anni Fausto Gresini ha portato il suo team privato dalla Moto 3 alla Moto2, fino alla MotoGp e alla nuova formula, rendendolo uno dei più vincenti e affidabili della storia.
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“Gresini è morto”: la fake news che ha fatto il giro di tutte le testate nazionali
Subito dopo il ricovero, avvenuto lo scorso 27 dicembre, le sue condizioni non erano apparse rassicuranti. La scuderia che porta il suo nome e che attualmente corre nella MotoGP con l’Aprilia ha aggiornato costantemente i mezzi di informazione sulle sue condizioni con appositi comunicati.
Nel corso della degenza ospedaliera Gresini ha avuto miglioramenti e peggioramenti. Sabato scorso, dopo l’ennesimo miglioramento, le condizioni sono peggiorate da capo, obbligando i medici ad intervenire con sedazione e terapie contro l’infiammazione ai polmoni.
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Poi, nella tarda serata del 22 febbraio, è arrivata la notizia della sua morte, rilanciata su tutti i media nazionali. Notizia che aveva già scosso tutto l’ambiente del moto mondiale. Questo fino a quando non è arrivata la smentita, che per fortuna ha costretto i giornali a fare marcia indietro.