Il Consiglio dei ministri sembra aver trovato un accordo sul nuovo decreto anti-covid. Cosa cambia nelle misure restrittive
Da questa mattina il consiglio dei ministri è in riunione e sembra aver trovato l’accordo per rendere effettivo il nuovo decreto anti-covid.
La prima riunione dei ministri del Governo Draghi ha dovuto tirare le somme di molte questioni da risolvere. Dalle richieste delle attività economiche alle regole per gli spostamenti, passando per i criteri per determinare i colori delle regioni.
Dopo le infinite polemiche scaturite da alcune decisioni delle settimane scorse, principalmente dai gestori delle attività economiche più in difficoltà, questa riunione era cruciale.
Il CDM ha raggiunto un accordo che presenta alcune novità rispetto al passato, con alcuni nodi ancora da risolvere. Intanto la decisione più importante è la proroga fino al 27 marzo del divieto di spostamenti fra le regioni. Si dovrà attendere ancora prima di poter uscire dai propri confini regionali. L’intenzione sembra essere quella di aspettare fino alla prossimità di Pasqua per far calare ancora la curva epidemiologica e permettere, solo allora, una parziale riapertura.
Mentre nelle regioni arancioni e gialle resta la possibilità di percorrere, una volta al giorno fra le 5 e le 22, il tragitto verso un’abitazione privata, nelle regioni rosse questo non sarà permesso. Nei territori a più alta diffusione del virus non si potrà, infatti, andare a visitare parenti e amici fino a nuovo ordine.
Questa decisione era nell’aria già da tempo e a breve sarà resa ufficiale. Il consiglio dei ministri si è riunito questa mattina verso le 10 ed è riuscito a prendere questa decisione in tempi molto brevi.
Le Regioni hanno presentato le loro proposte al governo. Stefano Bonaccini, Presidente della Conferenza delle Regioni, chiede che le decisioni del Consiglio dei ministri siano presentate con un margine di tempo maggiore rispetto al passato. Questo per permettere a imprenditori, ristoratori e lavoratori in generale di poter prendere i necessari accorgimenti per poter continuare con le loro attività.
Le Regioni, inoltre, chiedono che i ristori per i lavoratori colpiti dalla crisi siano inclusi nel DPCM stesso, di modo da renderli più tempestivi che in passato. “I ristori devono essere contestuali alle eventuali chiusure” è la richiesta. Un’altra cosa da tenere in considerazione secondo i governatori è una revisione sostanziale dei criteri che determinano i colori dei territori. In questo senso, si chiede al governo di prendere misure omogenee per tutto il territorio nazionale, e di fare eccezioni solamente per piccole zone in cui la diffusione del virus sia evidentemente più pericolosa che nel resto del paese.
Queste le richieste delle Regioni che verranno prese in considerazione nei prossimi giorni dal Governo. La priorità del governo, ora, è rendere più efficiente il piano vaccinazioni e aiutare il più possibile le attività economiche. Al momento, ciò che è certo sono le nuove misure che entreranno in vigore dal 25 Febbraio.
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