Nuove richieste di zona arancione arrivano dal comitato tecnico, le varianti preoccupano e gli scienziati chiedono una chiusura generale.
Preoccupante la situazione varianti Covid19. Gli scienziati iniziano a dare l’allerta: il rischio contagi sale e a detta degli esperti la situazione può facilmente sfuggire di mano. Il 25 febbraio è la data fatidica per le prossime decisioni in materia: oggi le regioni prenderanno posizione, poi il Governo dovrà decidere nei prossimi quattro giorni.
Una spinta dal comitato tecnico parlerebbe di chiusura in zona arancione: la zona gialla riesce a limitare i contagi ma non ad abbassare in modo significativo la curva. Dall’altra parte si schierano le regioni che sostengono non sia possibile ancora una chiusura: il cambio di colore continuo crea confusione nelle persone e i commercianti sono in una situazione di crisi non più sostenibile.
Toccherà al governo prendere una decisione finale ma ad oggi sembra quasi confermata la via della Zona arancione nazionale, senza divisione di fasce. Di fatto sembra questo l’unico modo possibile per arginare il problema varianti sostengono gli scienziati.
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Italia in zona arancione per arginare le varianti Covid19
Il 25 febbraio scade il divieto di spostamento tra regioni e il Governo deve decidere se prorogarlo oppure consentire la libera circolazione per tutto il paese. L’Rt è in aumento da settimane, ormai prossimo ad 1 e probabilmente verrà presa l’inversione di rotta: inasprire le restrizioni per evitare l’ondata.
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Secondo Bonaccini serve una riflessione generale. Bisogna vedere attraverso i dati quanto ha avuto senso la divisione a colori di questi mesi: “Credo dimostri delle fragilità, il rischio è un sali-scendi che non dà certezze per il futuro per chi è in difficoltà“. La decisione sembrerebbe quella di unificare le restrizioni del nuovo Dpcm per tutta Italia per evitare ulteriore confusione tra i cittadini. La decisione verrà presa dal Governo in questo fine settimana.