In serata arriva il sì della Camera dopo quello del Senato, e il governo Draghi ottiene la fiducia del Parlamento.
Il grosso della crisi istituzionale sembra ormai alle spalle. In serata alla Camera il governo Draghi ha ottenuto la fiducia, così come accaduto ieri in Senato.
L’operazione condotta dal presidente della Repubblica Mattarella, per superare la crisi provocata dalla decisione di Italia Viva di abbandonare il Conte bis, è andata in porto. La scelta di un tecnico come Mario Draghi, ex presidente della Banca Europea, ha disinnescato lo scontro tra i partiti, fino al raggiungimento del risultato sperato.
Sergio Mattarella aveva escluso a priori il voto anticipato, dando assoluta priorità alla nascita di un governo stabile. Unica soluzione possibile, secondo il presidente, per affrontare in maniera efficace le sfide che stanno mettendo a dura prova l’Italia: arginare la pandemia, accelerare il piano vaccinale e approntare un Recovery Plan in grado di rilanciare la nazione, ponendo un freno alla crisi economica.
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Sì alla Camera dopo quello in Senato a Draghi, ma il M5s continua a spaccarsi
Nel voto di questa sera alla Camera dei Deputati, il Governo Draghi ha ottenuto la fiducia con 535 sì, 56 no e 5 astenuti. Come accaduto ieri in Senato, anche alla Camera il nuovo governo non è riuscito ad eguagliare il record dei voti favorevoli incassato da un altro tecnico, Mario Monti, che a Montecitorio suo tempo ottenne 556 sì.
Ieri a Palazzo Madama, il voto ha visto 262 favorevoli, 40 contrari 2 astenuti. Un risultato assai lontano rispetto ai numeri del Governo Monti che ottenne la bellezza di 285 voti.
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Intanto, anche stasera si regista un dato ancor più rilevante dal punto di vista politico: il dissenso riscosso dal governo nell’area del M5s, che ha fatto registrare 15 no, 3 astenuti e 12 assenti al voto. Dissenso che si era già manifestato iri sera in Senato, dove 15 senatori del M5s hanno votato contro Draghi, a cui si sono aggiunti 8 assenti .
Sull’accaduto, nella mattinata di oggi, il capo politico del Movimento, Vito Crimi ha ufficializzato l’espulsione dei quindici e chiesto verifiche sui sei risultati assenti, per capire se erano giustificati o meno. Provvedimento che a questo punto sembra ormai scontato per la fronda dei deputati grillini che ha bocciato Draghi.