Facebook prende una drastica decisione dopo la modifica di una legge in Australia: gli utenti non potranno condividere o vedere le notizie degli editori
Facebook ha preso una decisione importantissima e inquietante al tempo stesso: da oggi in Australia non sarà più possibile condividere notizie sul social network.
La decisione è stata annunciata e spiegata sul blog ufficiale del social. “La decisione del Governo australiano ci ha lasciato di fronte a una scelta molto difficile“, si legge. Ma qual è questa mossa del governo australiano tanto contestata? Presto detto.
Con una modifica al cosiddetto Consumer Act 2010 in Australia si è deciso che le piattaforme dovranno pagare gli editori per condividere le loro notizie. Con questa legge si vuole rendere sostenibile il lavoro editoriale delle testate giornalistiche riconoscendogli un corrispettivo economico.
La decisione del governo di Canberra, che era nell’aria da tempo, ha fatto decidere ai vertici di Facebook di procedere con quella che è una vera e propria censura punitiva. Nessuna notizia delle testate editoriali sarà disponibile nelle pagine del social network più famoso del mondo.
Una decisione presa “con il cuore pesante”, si legge nel comunicato ma che, a quanto pare, è stata considerata l’unica strada possibile. Già da oggi, infatti, su tutte le pagine Facebook dei giornali e delle testate editoriali con sede in Australia sono scomparsi tutti i link postati e condivisi. Quello che si vede al loro posto sono degli enormi spazi vuoti.
Non è un gran momento per Facebook. La decisione presa contro la decisione del governo australiano sta facendo alzare moltissimi cori di protesta. C’è chi parla di censura, chi di decisione incomprensibile. Quel che è certo è che la strada intrapresa è senza via d’uscita.
La sorpresa più grande è dovuta al fatto che negli ultimi giorni sembra che si fosse trovato un accordo fra le due parti, il governo australiano e il social network. Ora invece, sembrano essere stati fatti diversi passi indietro.
L’altra grande contender della disputa è stata Google che però se ne è recentemente tirata fuori. Infatti con il colosso americano è stato trovato un accordo che prevede il pagamento di 30 milioni di dollari australiani annui destinati agli editori.
Quello fra censura e social network è una relazione di cui si parla sempre più spesso. Ormai, pur essendo società private, queste realtà fanno parte in tutto e per tutto della vita pubblica. È quindi giusto che prendano decisioni di così larga scala, in questo caso di una nazione enorme, su cosa debba essere e non essere pubblicato? E su chi debba farlo? La discussione è più aperta che mai, ma oggi si è aggiunto un tassello importante.
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