Sanremo costa troppo e scoppia la bufera sui cachet degli ospiti, con tanto di esposto alla magistratura.
L’azione legale è stata intrapresa dal Codacons, dopo che l’associazione per la tutela dei consumatori ha appreso l’ammontare dei cachet destinati solo ad alcuni degli ospiti previsti sul palco della gara canora più importante d’Italia.
Secondo l”Associazione, la somma di denaro pubblico spesa per l’organizzazione della manifestazione sarebbe eccessivamente alta. Un po’ troppo a fronte delle difficoltà economiche che gli italiani affrontando in questo periodo a causa della pandemia.
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Sanremo, bufera sui cachet degli ospiti: arriva l’esposto alla magistratura
Non è ancora cominciato, e come vuole la tradizione, il Festival di Sanremo fa già parlare di se. Dopo la difficile approvazione del piano di sicurezza da applicare nel corso della manifestazione canora, adesso arriva l’esposto alla magistratura contabile presentato dal Codacons.
La decisione dell’Associazione a tutela dei consumatori arriva subito dopo l’ufficializzazione degli ospiti che saliranno sul palco dell’Ariston dal 2 al 6 marzo. Il Codacons ha presentato un esposto alla Corte dei Conti, chiedendo di indagare sui cachet previsti dalla Rai.
Secondo quanto riferisce Adnkronos, l’Associazione si sarebbe soffermata sul compenso previsto per il calciatore del Milan Zlatan Ibrahimovic, al quale dovrebbero andare 50mila euro a serata, per un totale di 250mila. Stessa cifra per Fiorello, mentre la cantante Elodie, la cui presenza è prevista solo per un a serata, dovrebbe percepire ben 25mila euro. Mancano invece informazione sul cachet degli altri ospiti.
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Vista la situazione, il Codacons ritiene che i cachet decisi dalla Rai siano troppo alti. Sempre secondo Adnkronos, il Codacons avrebbe dichiarato che la Rai non sembra “badare a spese quando si tratta di Sanremo”
L’Associazione ha avuto il suo bel ridire anche sulla moglie di Amadeus, Giovanna Civitillo, a cui è stata assegnata la conduzione del PrimaFestival. A tal proposito il Codacons avrebbe aggiunto che questa è un’altra questione sulla quale “la Corte dei Conti dovrà fare chiarezza”.
