L’ormai ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte potrebbe essersi prenotato un futuro in Parlamento con l’appoggio di M5S e PD
Col nuovo Governo guidato da Mario Draghi in via di definizione, c’è da capire quale sarà il ruolo di alcuni rappresentanti di quello appena caduto. La personalità più importante della quale è da definire il futuro è quella di Giuseppe Conte, ovviamente, ma per lui sembra già esserci un piano per farlo restare in Parlamento.
Infatti l’alleanza fra PD e Movimento 5 Stelle sembra sempre più consolidata, nonostante qualche momento di arresto. È proprio partendo da qui che alcune fonti affermano che i due partiti appoggeranno la candidatura di Conte per le elezioni suppletive che si terranno nel prossimo futuro. L’idea è quella che l’ex capo di Governo possa sedere sul seggio che è stato di Pier Carlo Padoan. Il posto dell’ex ministro delle Finanza è rimasto vacante da quando Padoan ha accettato l’incarico di presidente di Unicredit e ora, dopo alcune consultazioni, sembra che Conte sia destinato a sostituirlo.
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La data di queste elezioni è ancora da fissare e farlo sarà uno dei compiti del prossimo Governo, anche se il termine fissato dal precedente era il 31 marzo.
Il futuro di Giuseppe Conte non sarà come Sindaco di Roma
Queste indiscrezioni, perchè di questo si tratta al momento, arrivano dopo le forti smentite delle voci che vedevano Giuseppe Conte come candidato unico del PD e del M5S come sindaco di Roma. Questo è un ruolo che al momento non interessa all’ex presidente del Consiglio, che si tira fuori dalla già burrascosa lotta per il posto.
L’esperienza in Parlamento di Conte è stata da molti giudicata come più che positiva ed è un nome che mette d’accordo i vertici del Partito Democratico e del Movimento. Su questo punto in comune si giocherà molto delle politiche future dei due partiti, che sembrano orientati a unire le forze ancora una volta in vista delle prossime elezioni politiche. In tal senso, l’appoggio dato a Conte per le elezioni suppletive potrebbe essere un importante banco di prova per misurare l’appoggio su cui queste due forze politiche possono contare fra le rispettive basi di elettori.