Rihanna contro il governo indiano, la polemica infiamma i social

Rihanna ha deciso di schierarsi su Twitter contro il governo indiano, seguita a ruota da numerosi colleghi: la polemica infiamma i social.

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La cantante americana Rihanna (Getty Images)

Non è raro che personaggi in vista del mondo dello spettacolo prendano posizione sugli avvenimenti più importanti del momento. Lo sa bene anche Rihanna, che nel corso della sua carriera lo ha fatto più volte. La sua ultima presa di posizione però ha scatenato una polemica sui social davvero infiammata, e che ha subito scavalcato i confini degli USA. Su Twitter infatti la cantante, che conta un pubblico di oltre 101 milioni di follower, ha preso parola su uno dei temi internazionali più caldi del momento.

La cantante infatti ha pubblicato un tweet che conteneva un articolo sulla repressione delle proteste dei contadini in India. Il governo indiano infatti sta cercando di soffocare le proteste dei contadini, nate dopo l’approvazione della riforma del settore agricolo. Moltissimi personaggi famosi, sia indiani che non, hanno subito ripreso il post della cantante di Barbados: tra questi anche Greta Thunberg e la nipote della vicepresidente degli USA Kamala Harris.

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Il governo indiano contro Rihanna: “Puro sensazionalismo”

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Il ministro degli Interni indiano Amit Shah (Getty Images)

La reazione del governo indiano dopo il tweet di Rihanna non si è fatta attendere. A parlare per primo è stato il ministro degli Esteri Subrahmanyam Jaishankar con una nota stampa pubblicata dal suo ministero. L’uomo ha accusato numerose star di aver fatto del puro sensazionalismo, utilizzando hashtag montati ad arte per peggiorare la situazione.

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Anche il ministro degli Interni Amit Shah, molto vicino al Primo Ministro indiano Narendra Modi, ha commentato la vicenda. Nonostante non abbia fatto nomi precisi il ministro ha dichiarato che “nessuna propaganda può scoraggiare l’unità dell’India“. Nel frattempo però le proteste dei contadini contro la riforma dell’agricoltura, che lascerebbe più poveri gli stessi agricoltori, vanno avanti ormai da settimane.

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