Alcuni membri del Consiglio Comunale di Cogoleto hanno fatto il saluto romano durante la riunione di ieri. Loro si giustificano: “Nessun gesto fascista, stavamo solo votando”.
La ricorrenza del Giorno della Memoria da anni commemora l’abbattimento dei cancelli di Auschwitz e l’orrore dell’Olocausto. Eppure proprio ieri a Cogoleto, a pochi km da Genova, il Consiglio Comunale è stato teatro di un gesto quantomeno di cattivo gusto. Tre consiglieri di opposizione, eletti tra le fila della Lega Nord, hanno infatti fatto un gesto immediatamente collegabile al saluto fascista. Il tutto ripreso in diretta streaming.
Un gesto che non è passato per niente inosservato, generando un’ondata di polemiche che ha coinvolto l’intera amministrazione comunale. Il sindaco Paolo Bruzzone ha immediatamente preso le distanze, a nome suo e della maggioranza, dal gesto dei tre consiglieri. Il primo cittadino ha condannato il gesto, sostenendo l’antifascismo militante delle istituzioni comunali del piccolo centro ligure.
LEGGI ANCHE >>> “Parole in difesa del fascismo”: DURO ATTACCO dell’Anpi ad un sindaco
Tre esponenti di minoranza della destra a #Cogoleto fanno il saluto romano. Nel Giorno della Memoria, quando si ricordano le vittime dello sterminio nazifascista, e nell’aula del consiglio comunale.
Dimissioni, subito! Fuori il fascismo dalla società e dalle istituzioni. pic.twitter.com/iAXOQwuWhx
— laura boldrini (@lauraboldrini) January 28, 2021
Saluto romano in Consiglio Comunale a Cogoleto, i consiglieri: “Nessun gesto fascista”
Anche i tre consiglieri incriminati hanno preso parola su quanto successo ieri in Consiglio Comunale a Cogoleto, per fornire la propria versione dei fatti. I tre hanno dato tutti la stessa giustificazione: non si trattava di un saluto fascista, ma di un gesto come un altro per votare. Uno dei tre, il leghista Francesco Biamonte, ha deciso di reagire denunciando per diffamazione i consiglieri di maggioranza e il sindaco.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Covid, arrivano le zone “rosso scuro”: le regioni italiane a rischio
In una nota ufficiale infatti Biamonte ha dichiarato di non doversi giustificare, perché si tratta di un modo consentito per votare in consiglio. Ha poi accusato la maggioranza di voler portare avanti una “caccia alle streghe”: da qui la decisione di sporgere querela. Sullo stesso tono si assestano anche i due colleghi, che accusano il primo cittadino ligure di voler fare una speculazione politica. Bisognerà aspettare qualche giorno per capire come andrà a finire la questione.