Chiara Appendino ha subito una condanna a un anno e sei mesi in merito alla strage di Piazza San Carlo a Torino avvenuta il 3 giugno 2017.
E’ arrivata la sentenza in merito ai fatti avvenuti a Torino il 3 giugno 2017, giorno in cui in Piazza San Carlo si erano radunate milioni di persone per assistere davanti al maxi schermo alla finale di Champions League Juventus-Real Madrid, in cui i bianconeri erano usciti sconfitti. In quell’occasione la folla era decisamente eccessiva e soprattutto in occasione dei momenti salienti delle gara si verificarono momenti di tensione fortissimi, che provocarono la morte di due donne (Erika Pioletti, 38 anni, e Marisa Amato, di 65). Oltre 1.600 persone, invece, risultarono ferite, in modo particolare per i numerosi cocci di bottiglia che erano rimasti a terra.
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Il processo si è tenuto con il rito abbreviato e ha visto sul banco degli imputati anche la sindaca Chiara Appendino colpevole, secondo l’accusa, di non avere gestito al meglio la situazione. Se il numero di persono che hanno poi avuto accesso alla piazza fosse stato limitato, forse le conseguenze sarebbero potute essere minori.
Strage piazza San Carlo: la decisione dei giudici
In occasione dell’udienza che si era tenuta lo scorso 11 novembre, la Appendino aveva preso la parola in aula per sottlineare la sua posizione. La sindaca aveva respinto ogni responsabilità rivolgendosi direttamente al al giudice Maria Francesca Abenavoli . Questo però non è bastato. L’esponente del Movimento Cinque Stelle ha infatti subito una condanna a 1 anno e 6 mesi di reclusione. Fino ad ora l’esperienza da primo cittadino della donna non è stata esente da problemi giudiziari: a settembre, infatti, era stata condannata a sei mesi per falso in atto pubblico in relazione alla vicenda Ream (un debito di cinque milioni di euro sparito dal bilancio di previsione del 2016).
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L’accusa che era stata rivolta a tutti gli imputati era particolarmente grave: disastro, omicidio e lesioni colposi . Condannati anche l’ex questore Angelo Sanna, il presidente di Turismo Torino Paolo Montagnese, l’ex capo di gabinetto di Palazzo Civico Paolo Giordana e l’architetto Enrico Bertoletti (che progetto l’allestimento della piazza). La consanna ai loro danni è stata della stessa durata.
Tutti hanno ottenuto la sospensione condizionale della pena.