Proprio in occasione della Giornata della Memoria arrivano le durissime parole dell’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) nei confronti del sindaco di Casale Monferrato Federico Riboldi. Il primo cittadino, a loro dire, difende il fascismo.
Si celebra oggi la Giornata della Memoria, ricorrenza istituita per mantenere vivo il ricordo della vittime dell’Olocausto, grazie anche alla testimonianza delle persone che hanno vissuto da vicino la tragica esperienza dei campi di concentramento ma che sono riusciti a sopravvivere. Nonostante tutto, anche in occasione di un evento così importante, che dovrebbe unire tutti nel dolore, non sono mancate le polemiche. A finire nell’occhio del ciclone è il sindaco di Casale Monferrato, Federico Riboldi (Fratelli d’Italia), fortemente criticato per quanto avvenuto in occasione della cerimonia di commemorazione dell’eccidio dei partigiani della Banda Tom, avvenuta sabato 24 gennaio.
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L’opposizione ha deciso di non restare in silenzio di fronte a un momento in cui il rispetto sembra essere mancato. Anzi, le parole del primo cittadino sono state ritenute di stampo fascista. Proprio per questo l’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) ha deciso di diffondere un comunicato a riguardo in modo tale da fare sapere a tutti la propria posizione.
L’Anpi attacca il sindaco di Casale Monferrato: difende il fascismo
Il riferimento dell’Associazione che riunisce i partigiani è in modo particolare, alle parole utilizzate per ricordare la Banda Tom. Il modo di agire del primo cittadino è stato ritenuto poco corrispondente alla realtà dei fatti: “Riboldi si è “dimenticato” di citare chi siano i responsabili dell’uccisione della Banda Tom. La responsabilità è della guardia nazionale repubblicana e delle brigate nere, ovvero i fascisti, che sono tutti casalesi. Il loro atteggiamento non merita alcuna giustificazione. Loro infatti hanno instaurato una dittatura e sono arrivati a uccidere tutti i loro avversari politici“.
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Il comportamento del sindaco, a loro dire, non merita alcuna giustificazione. “Lui ha voluto sottacere le colpe del fascismo. Questo rappresenta un modo di negare la costituzione, nata dalla lotta al Fascismo e come difesa dei valori tipici della democrazia” – conclude l’Anpi.