Ogni mondo è paese, verrebbe da dire. Anche a Hollywood c’è chi approfitta di una conoscenza personale per ottenere prima il vaccino anti-Covid.
Anche negli Stati Uniti prosegue la campagna vaccinale contro il Covid-19. L’andamento della somministrazione, al pari di quanto sta avvenendo nel nostro Paese, non sembra essere esente da polemiche. Non solo in Italia, infatti, avere una conoscenza “importante” può facilitare e permettere di scavalcare chi avrebbe la precedenza.
Trattandosi di una vaccinazione di massa, seppure non obbligatoria, diventa infatti necessario un po’ ovunque stilare una lista che possa permettere di dare la priorità alle categorie che sono ritenute più vulnerabili (da noi si è partiti con il personale, per poi proseguire con gli over 80). E invece, nonostante questo c’è chi ne sta approfittando. E in questo particolare elenco sono finiti proprio alcuni personaggi noti, che potrebbero diventare così inevitabilmente sgraditi da parte dell’opinione pubblica.
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A Hollywood spuntano i “furbetti” del vaccino: i primi nomi
Forse qualcuno di loro pensava che il proprio modo di agire potesse passare sotto silenzio e di riuscire così a ottenere l’iniezione in tempi più rapidi rispetto a quanto previsto. Il piano però non ha avuto il suo effetto. E’ stata così la testata Variety, quasi una “Bibbia” per il mondo dello spettacolo e quindi ritenuta particolarmente attendibile a diffondere i primi nomi di chi ha già ricevuto la somministrazione.
E’ il caso ad esempio di Allen Shapiro, 73enne ex CEO della società che manda in onda i Golden Globes, che ha messo in atto una “tattica” decisamente particolare. L’uomo, infatti, si è diretto personalmente a Miami dove non era richiesta la necessità di dimostrare la propria residenza. Almeno ufficialmente il loro modo di agire non può però essere considerato illegale. Le persone che hanno deciso di anticipare i tempi rispetto a quanto previsto dal governo hanno infatti approfittato di un modo di agire che sta diventando particolarmente diffuso negli USA. Qui, infatti, alla fine di ogni settimana i medici conservano parte delle dosi avanzate e le riservano a loro discrezione. In alcuni casi arriva per il personale sanitario anche una lauta “offerta”. Robert Huizenga, medico che opera a Beverly Hills, ritiene però questo modo di agire quasi “normale” proprio perché rappresenta la dimostrazione di come il sistema sanitario statunitense a livello pubblico non funzioni a dovere.
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Nonostante tutto, c’è chi si è comportato correttamente (anche Papa Francesco ha sottolineato di voler aspettare il suo turno): è il caso, ad esempio, di Harrison Ford, Arnold Schwarzenegger, Frank Marshall e Steve Martin, giusto per citarne alcuni.