E’ arrivato lo strappo finale alla lunga crisi di governo: il premier Conte chiede le dimissioni. A parlare sarà Mattarella, i possibili scenari?
Dopo oltre 500 giorni il governo Conte II è arrivato al capolinea: il premier Giuseppe Conte riunisce i ministri nell’ultimo Consiglio per formalizzare la decisione del suo congedo. Successivamente salirà al Quirinale per dimettersi. Era una decisione già prevista nei possibili scenari, ma nessuno ci aveva creduto troppo.
Adesso sembra davvero arrivato al capolinea, proprio come aveva dichiarato la Ministra Bellanova. Ora toccherà al Presidente Mattarella trovare una soluzione possibile per un nuovo scenario. “Ci sono le condizioni per rispondere all’appello del premier per allargare la maggioranza. Non c’è un’alternativa vera al Conte ter” ha affermato la ministra Paola De Micheli.
Eppure nonostante gli sforzi del Premier per ‘racimolare’ una maggioranza, i risultati non sono arrivati, sembrerebbe aver preso l’unica decisione possibile. Anche con le dimissioni, Conte sarà costretto comunque a governare fino a che non si proclami un governo successivo, questo è ciò che si legge sulla Costituzione.
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Lo strappo era già arrivato da Renzi. Dopo la presa di posizione sul Mes le carte a tavola sono state completamente girate: la spaccatura era ormai evidente. Dai mancati voti al Recovery Plan Conte aveva capito concretamente la mancanza di collaborazione da parte di Italia Viva. Pd, M5s e Leu hanno fatto scudo al presidente del consiglio ma si dovrà capire i margini per “un governo ampio”.
C’è la possibilità di veti incrociati con il partito di Matteo Renzi, già pronto a rientrare in partita. Riesce però difficile immaginarsi un altro Governo così frastagliato. Nel pomeriggio è previsto un vertice tra Salvini, Meloni, Berlusconi, i centristi dell’Udc e Cambiamo di Toti. La coalizione appare divisa tra chi, come Fdi, non vede alternativa al voto e chi, come Fi, non esclude il governo ad unità nazionale. “Serve un governo di salute pubblica ma non è in linea con il Conte ter, noi non faremo la zeppa di questa maggioranza“, Ha assicurato il governatore ligure.
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La destra concorda con il fatto che una maggioranza forfettaria non sia idonea a gestire un paese in crisi, c’è bisogno di una maggioranza reale ed in linea con le idee di collaborazione ed unione. Conte ora spera di ottenere il reincarico e di creare un governo di salvezza nazionale, ma la decisione arriverà dal Quirinale.
Una possibilità potrebbe essere precaria: Conte ter, la decisione potrebbe far storcere il naso a molti in quanto è ormai da tempo che Conte prova ad andare avanti con questa manovra, vorrebbe non dipendere dal sì di Renzi. Dall’altra parte c’è il governo di unità nazionale, ma in questo caso ci sarebbero delle differenze sostanziali tra le diverse linee guida degli esponenti che potrebbe portare ad una forte confusione in questo periodo di crisi. Al finale la soluzione più razionale ma anche più dispendiosa e critica: riproporre le elezioni.
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