Il mondo dice addio a Larry King. Il famosissimo conduttore americano muore all’età di 87 anni, dopo un mese di ricovero, divenendo l’ennesima di vittima illustre del COVID-19.
Il giornalista è morto a 87 anni per COVID 19. Arrivato, in condizioni critiche al Cedars Sinai Medical Center di Los Angeles, nel quale sarebbe rimasto ricoverato per un mese. La COVID-19 avrebbe seriamente aggravato le sue già non buone condizioni di salute.
— Larry King (@kingsthings) January 23, 2021
Perché l’America con la scomparsa di Larry King perde un pilastro della cultura degli Stati Uniti?
Con i propri talk-show e i propri programmi ha portato una parte di America nel mondo. Unico conduttore ad aver intervistato tutti i presidenti americani, uno dei pochi ad aver intervistato anche personaggi politici di spicco come Vladimir Putin.
Radio, Film, Televisione: la sua incredibile e versatile esperienza artistica lo hanno reso uno dei migliori conduttori televisivi di tutti i tempi.
Ma è sulla CNN negli anni ’80 che trovò il successo. Dal 1985 al 2010 il suo “Larry King Live” fu uno dei programmi più famosi e longevi della CNN e rappresenta un icona della cultura di massa americano. Persino il solito abbigliamento con camicia, risvolti e bretelle fa di lui una sorta di unicum televisivo americano.
Negli ultimi anni conduceva su Hulu il programma “Larry King Now” dal format e dal nome molto simile alla trasmissione che conduceva sulla CNN.
Tante anche le opere di beneficenza e filantropia come quella del 1987, quando in seguito al suo infarto fondò la Larry King Cardiac Foundation, che pagava procedure salvavita per le persone più povere.
Insomma il mondo perde non solo un grande conduttore, in grado di mostrarsi sempre gentile, preparato e pungente con i propri interlocutori e i propri ospiti, ma, soprattutto, una celebrità che con quelle sue bretelle e quelle maniche corte riusciva a trasmettere grande fiducia e affetto ai propri telespettatori.