Covid-19, campagna vaccinale in Vaticano: somministrati ai senzatetto

Nei pressi di San Pietro sono diversi i senzatetto che trovano rifugio. In mattinata è stato somministrato il vaccino contro il Covid-19 ai senzatetto che vivono in Vaticano.

Foto: Pixabay

Anche in Vaticano prosegue la campagna di vaccinazione contro il Covid-19, con particolare attenzione ai più deboli, come era stato sottolineato a più riprese da Papa Francesco. Il Pontefice, infatti, già prima che il vaccino potesse arrivare nel nostro Paese aveva ribadito come fosse importante che non venissero trascurati i senza fissa dimora, presenti anche nei pressi di San Pietro. Tutti, infatti, secondo Bergoglio, hanno diritto a vedere tutelata la loro salute.

E così è stato fatto nella giornata di oggi, in cui la somministrazione è stata eseguita a 25 persone che non hanno una casa in cui vivere, ma che vengono regolarmente ospitati strutture di assistenza e residenza dell`Elemosineria Apostolica. Per loro è arrivata la prima dose del Pfizer poi, come da programma, tra una ventina di giorni si passerà al richiamo. A darne notizia è stata la Sala Stampa della Santa Sede.

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Papa Francesco (Foto: PIxabay)

Campagna Vaccinale contro il Covid-19 anche in Vaticano: l’operazione prosegue

La somministrazione del vaccino in Vaticano è iniziata giusto una settimana fa, seguendo lo stesso principio applicato con il resto della popolazione nol nostro Paese. Si è partiti così con il personale sanitario e di pubblica sicurezza, per poi proseguire con gli anziani e il personale più frequentemente a contatto con il pubblico.

Non è previsto ovviamente che possano essere esclusi i cittadini, i dipendenti e pensionati, ma anche i familiari che godono dell’assistenza del FAS (Fondo Assistenza Sanitaria). Anche in questo caso la somministrazione prosegue su base volontaria. L’auspicio di tutti è che si possa comprendere quanto sia importante tutelarsi per proteggersi da una situazione che ha messo in ginocchio da mesi l’Italia e non solo.

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Almeno per ora non è previsto che vengano chiamati gli Under 18. Si tratta di una scelta con motivazioni ben precise: non ci sono infatti ancora certezze da parte degli esperti in merito a chi rientra in questa fascia di età.

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