È morto Phil Spector, il produttore di brani come la famosissima Let It Be dei Beatles: l’uomo aveva un passato decisamente oscuro.
Phil Spector, produttore e musicista statunitense, è morto in ospedale all’età di 81 anni. L’uomo, nel corso della sua lunga carriera, ha rivoluzionato il mondo della discografia rock e sperimentale dagli anni ’70 in poi. Ha lavorato con i più grandi artisti, come Tina Turner e Leonard Cohen, come produttore dei loro brani più famosi. Tra le sue opere più importanti c’è senza dubbio la collaborazione con i Beatles, per cui produsse l’album Let It Be.
Tra le sue idee più geniali c’è sicuramente il “wall of sound“, una tecnica di registrazione e produzione che serviva a dare maggiore profondità ai brani. Per farlo Spector si serviva di strumenti musicali tipici della musica orchestrale, come strumenti ad arco o a fiato e percussioni. Grazie a questa tecnica i brani acquistavano sonorità mai usate prima nella musica pop e rock.
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Phil Spector, il passato oscuro del produttore più famoso
La morte di Phil Spector, deceduto in ospedale per Covid a 81 anni, ha portato nuovamente alla luce un episodio decisamente oscuro del suo passato. Nel 2003 infatti la modella Lana Clarkson fu trovata morta nella residenza del produttore, uccisa da un colpo d’arma da fuoco alla testa. Spector ha sempre sostenuto che la donna si sia suicidata, ma gli inquirenti non gli hanno mai creduto.
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Nel maggio del 2009 fu condannato ad una pena dai 19 anni all’ergastolo per omicidio preterintenzionale e detenzione illegale di armi da fuoco. Anche dal carcere l’uomo ha sempre sostenuto di essere innocente. Nel 2014 inoltre l’avvocato di Spector ha denunciato alla stampa che il produttore avrebbe perso la possibilità di parlare per via di alcuni polipi alle corde vocali e alla gola.