Le richieste di divorzio sono aumentate enormemente, causa il lockdown di quest’anno. La pandemia ha fatto danni anche sul sociale.
Sembrerebbe che il lockdown istituito da marzo per l’emergenza Covid abbia fatto molti danni, non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale. Ci si è dovuti scontrare con una nuova realtà dove il contatto umano svaniva ed iniziava una convivenza forzata.
Sono tanti i matrimoni falliti per le nuove direttive emergenziali, le persone si sono trovate senza lavoro, stando a casa h24. Non tutta la popolazione vive in case agiate, anzi, buona parte dei cittadini, soprattutto in città, si ritrova in piccoli appartamenti dove diventa davvero difficile vivere insieme 24 ore su 24.
Il problema è partito da marzo, quando ci sono stati quasi 3 mesi di chiusura totale. Ognuno di noi era abituato al tran-tran quotidiano, alle giornaliere uscite per lavoro e al ritorno a casa per cena. Per alcuni la giornata si prolungava fino a sera con le cene di lavoro: era poco il tempo per vivere la famiglia.
Molti nuclei familiari erano abituati così, e lo sconvolgimento del lockdown ha messo a dura prova gli equilibri interni. Per qualcuno è stato un modo per passare più tempo in casa con i propri figli, forse una fortuna. Ma non per tutti. Vediamo i dati espressi da Matteo Santini.
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Il tasso di richieste di divorzi ha un’impennata
Le richieste di divorzio sono salite a picco negli ultimi mesi. Per molte famiglie aver passato troppo tempo insieme non è stato un toccasana, abituati ormai ai ritmi della società della performance.
I numeri derivano dai dati raccolti dal centro studi italiano sui divorzi, Matteo Santini sostiene che sono il 60% in più rispetto ai dati del 2019. di cui un 40% dovute all’infedeltà, soprattutto infedeltà virtuale. La scoperta di messaggi ed iscrizioni a siti di incontri. Un 30% è dovuto a violenze intrafamiliari. Così spiegano i dati delle associazioni degli avvocati divorzisti.
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I numeri che fanno paura solo quelli delle richieste per violenza domestica spiega Gian Ettore Gassavi, Presidente dell’associazione avvocati matrimonialisti italiani “la pandemia ha creato anche un’emergenza familiare, non soltanto quella sanitaria ed economica, sono dati da non sottovalutare”.