Lisa Montgomery, l’assassina della 23 enne Bobbie Jo Stinnett è stata giustiziata a morte in America, detenuta nel carcere dell’Indiana.
E’ arrivata poco fa la notifica della condanna a morte per Lisa Montgomery. Nel dicembre 2004 la donne uccise la 23enne Bobbie Jo Stinnett, rimuovendo poi il bambino dal grembo della madre e tentando di farlo passare per suo figlio.
Ma Lisa Montgomery non è la sola, è infatti l’undicesima tra i detenuti che hanno ricevuto una iniezione mortale nel carcere dell’Indiana dal mese di luglio. Da quando il presidente Trump, sostenitore della pena capitale, ha ripreso le esecuzioni federali. Erano 17 anni che la pena a morte era stata sospesa.
C’è chi è rimasto indignato dalla scelta della Corte, considerando la pena di morte un’operazione troglodita, non tollerabile nel 2020. Eppure per la donna non ci sono potute essere altre esitazioni. “Execution is not the solution” hanno protestato.
Chi si è scagliato contro ha sottolineato anche di dover guardare il passato della donna, un passato di abusi e alcolismo, che aveva portato Lisa a non essere più capace di rimanere lucida, di intendere e di volere.
Lisa Montgomery si è spenta per la condanna a morte
E’ stata uccisa nell’Indiana Lisa Montgomery, con iniezione letale in un’esecuzione federale. La prima donna a essere messa a morte in 70 anni. La sua esecuzione in realtà era stata sospesa martedì, perché avevano consentito una perizia psichiatrica sulla donna: sembrerebbe che infatti la donna avesse problemi mentali
Montgomery aveva alle spalle una vita tormentata: abusata dal patrigno e minacciata dalla madre con una pistola dopo la scoperta degli abusi. Alcolizzata, con due matrimoni alle spalle finiti male già in giovane età, e continui abusi anche dall’ultimo di questi.