L’iniziativa degli studenti di tutta Italia di scendere in piazza per protestare la chiusura della scuole “Riapritele” scrivono sui cartelloni.
E’ ormai quasi un anno che i ragazzi seguono le lezioni a distanza. La DAD però non sta portando i suoi frutti: i ragazzi si sentono spaesati e non motivati, i danni saranno irreparabili.
Lo sconforto dei giovani è stato un qualcosa di silenzioso in questi ultimi mesi, si sono ritrovati ansiosi, non motivati, depressi, e alla rincorsa delle notti insonni. Purtroppo la scuola non ha potuto riaprire per via dell’ingente numero crescente di casi, le strutture non riuscivano a gestire la limitazione di contagi.
I ragazzi si sentono spaesati perché è stata attaccata la loro socialità. Ci saremmo dovuti aspettare questo grido di protesta, sono stati silenziosi per troppo tempo. Oggi hanno deciso di scendere in piazza. L’iniziativa è organizzata non solo da singoli gruppi di ragazzi, ma anche da tutti gli istituti, soprattutto quelli delle scuole superiori.
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Studenti in piazza “ridateci la scuola”
I ragazzi stamattina sono scesi in piazza in tutta Italia, dal nord al sud, con i cartelloni di protesta chiedendo le aperture della scuola. Sembra surreale, i ragazzini descritti sempre come ‘svogliati’ dalle mamme, che si trascinavano in ritardo la mattina a scuola, si sono alzati dal letto e sono scesi in piazza: “ridateci la scuola” gridano.
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A far capo a studenti ed istituti è il Comitato Priorità alla scuola: “Non si può tenere aperto tutto, mentre la scuola resta sempre chiusa, da ormai un anno“, “Priorità alla Scuola“. Sono scesi in piazza per chiedere che la scuola sia finanziata per avere più spazi, più personale e per inserire quest’ultimo nella categoria prioritaria nella fase 1 dell’agenda vaccinale.