Donald Trump non si arrende alla sconfitta elettorale: a pochi giorni dall’insediamento di Joe Biden fa una telefonata shock a un Segretario di Stato.
Le elezioni americane, che hanno visto la sconfitta di Donald Trump in favore del democratico Joe Biden, hanno tenuto il mondo con il fiato sospeso. Fino all’ultimo infatti i risultati elettorali erano incerti, tanto da impedire ai media americani di “chiamare” il vincitore se non dopo diversi giorni. Tuttavia l’ex presidente, a due settimane dall’insediamento del suo successore, non si arrende ancora alla sconfitta elettorale.
Il Washington Post infatti ha messo le mani sulla registrazione di una telefonata intercorsa tra Trump e il Segretario di Stato della Georgia, Brad Raffensperger. Nella telefonata l’ormai ex presidente degli USA chiede al suo compagno di partito di trovare circa 11mila voti a favore del Partito Repubblicano. Quei voti infatti sarebbero necessari per ribaltare il risultato della Georgia, che da sola assegna ben 16 “grandi elettori”.
LEGGI ANCHE >>> Wikileaks, arriva la sentenza sull’estradizione di Julian Assange
Donald Trump sotto accusa per una telefonata al Segretario di Stato della Georgia. Chiede di trovare voti per ribaltare il verdetto elettorale. “Abuso sfrontato di potere”, denunciano i Democratici. pic.twitter.com/az8k74Iwq5
— Tg3 (@Tg3web) January 4, 2021
Trump e la telefonata con Raffensperger: “Vi assumete un rischio enorme”
La registrazione della telefonata tra Donald Trump e Brad Raffensperger, pubblicata dal Washington Post qualche ora fa, ha immediatamente fatto il giro del mondo. Nella telefonata infatti l’ex presidente USA fa pressioni molto forti sul Segretario di Stato della Georgia, affinché questi trovi i voti necessari per ribaltare l’esito delle elezioni. Trump ha anche minacciato il collega di partito di conseguenze pesanti in caso si fosse rifiutato di obbedire.
La notizia della telefonata arriva in un momento bollente per la politica americana. Ieri infatti si sono insediati i nuovi deputati, eletti in una Camera dei Rappresentanti che conserva la leadership democratica. Al Senato invece si rischia una vera e propria rivolta: 12 senatori infatti hanno annunciato di voler contestare il risultato elettorale, chiedendo l’istituzione di una commissione apposita. Si tratta del primo episodio di questo genere dalle elezioni presidenziali del 1876, che videro la vittoria del repubblicano Rutherford Hayes.