Il governo conferma la riapertura delle scuole il prossimo 7 gennaio, ma due Regioni decidono di prorogare la chiusura fino a fine mese.
Il prossimo 7 gennaio gli studenti di ogni ordine e grado torneranno finalmente in classe, dopo oltre due mesi di didattica a distanza. Lo ha annunciato il governo, che da settimane punta sul ritorno in classe come primo segnale di distensione delle norme anti contagio. Alcuni presidenti di Regione però non hanno intenzione di permettere il rientro degli studenti a scuola così facilmente.
Sia in Veneto che in Friuli Venezia Giulia infatti i presidenti Luca Zaia e Massimiliano Fedriga hanno deciso di prorogare la chiusura fino al 31 gennaio. Si tratta di una decisione presa per tutelare gli studenti: Zaia infatti ha definito “imprudente” la scelta del governo. Questa scelta dei presidenti riguarda solo gli studenti delle scuole superiori, mentre gli studenti delle scuole dell’infanzia ed elementari torneranno in aula senza problemi.
Situazione diversa invece in Campania, dove Vincenzo De Luca emetterà nelle prossime ore un’ordinanza che sposta all’11 gennaio la riapertura dei primi gradi di istruzione. Dal 18 gennaio, in base ai dati epidemiologici, potrebbero tornare in classe gli studenti delle ultime classi delle elementari. Il 25 gennaio, infine, potrebbe segnare il rientro per gli studenti delle scuole superiori di primo e secondo grado.
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Lo scontro tra governo e alcune regioni sulla riapertura delle scuole ha messo in allarme i senatori del Movimento 5 Stelle, che in commissione Istruzione al Senato sono sul piede di guerra. I senatori infatti hanno chiarito che a fine dicembre le regioni hanno sottoscritto accordi precisi sul tracciamento dei contagi e sul potenziamento del trasporto pubblico locale.
Per questo motivo, sostengono i parlamentari pentastellati, la riapertura non solo è necessaria ma è doverosa. Diverso il parere del segretario del Comitato Tecnico Scientifico, Fabio Ciciliano, che sostiene che bisogna valutare la capacità delle Regioni di tenere aperto dopo la riapertura.
In questo clima di scontro poche ore fa è arrivata una nuova richiesta del TAR del Lazio al governo. Il tribunale amministrativo ha infatti chiesto una relazione che giustifichi l’obbligo di mascherina a scuola per i bambini compresi tra i 6 e gli 11 anni.
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